Disoccupazione in salita: Ocse, creazione dei posti di lavoro deve essere la priorità
Il 2010 fa tremare i lavoratori. Il tasso di disoccupazione tra i Paesi dell’Ocse è salito all’8,6% a maggio, e occorrerebbe creare 17 milioni di nuovi posti di lavoro per ritornare ai livelli prima della crisi (dicembre 2007). I dati sono stati snocciolati oggi a Parigi durante la presentazione dell’Employment outlook 2010 dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), che sollecita i governi dei maggiori Paesi industrializzati a porre il tema del Lavoro come priorità assoluta nella propria politica. “”La creazione di posti di lavoro deve rappresentare una priorità per i governi” ha invitato Angel Gurria, segretario generale dell’organizzazione.
Guardando nel dettaglio, la perdita di posti di lavoro ha colpito soprattutto il settore dell’edilizia, i lavoratori a termine e quelli con competenze basse, oltre che i giovani’. E, aspetto inusuale, hanno perso la propria occupazione più gli uomini che le donne, probabilmente a causa della natura settoriale della recessione. A livello geografico, sono stati gli Usa, l’Irlanda e la Spagna a presentare i tassi di disoccupazione peggiori, mentre i meno colpiti sono stati Germania, Austria, Belgio, Norvegia e Polonia.
Per quanto riguarda l’Italia, la crisi ha finora impattato meno il mercato del lavoro rispetto ad altri Paesi: il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 8,7% a maggio 2010, con un aumento di 2 punti percentuali dall’inizio della crisi, al di sotto del +2,8% medio dell’area Ocse. Il contenimento è stato possibile grazie al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Tuttavia, la proporzione della popolazione in età lavorativa occupata si è ridotta di 1,8 punti percentuali dall’ultimo trimestre del 2007 e si situa attualmente al 57,3%, la più bassa dei paesi Ocse dopo Turchia, Ungheria e Messico.
Una situazione che non sembra potrà migliorare nel breve termine. “La ripresa dell’attività economica non porterà probabilmente a una creazione significativa di occupazione nel breve periodo”, si legge nella ricerca. Le proiezioni Ocse suggeriscono che la disoccupazione nella Penisola rimarrà pressoché costante fino alla fine del 2011.
Una situazione che non sembra potrà migliorare nel breve termine. “La ripresa dell’attività economica non porterà probabilmente a una creazione significativa di occupazione nel breve periodo”, si legge nella ricerca. Le proiezioni Ocse suggeriscono che la disoccupazione nella Penisola rimarrà pressoché costante fino alla fine del 2011.