Discesa del dollaro è temporanea, focus sulla Fed
Calo di mezzo punto percentuale nelle ultime cinque sedute per l’indice del dollaro, in rosso a causa di alcune frasi attribuite ad esponenti dell’esecutivo statunitense, primo tra tutti il Presidente Obama, relative la presunta sopravvalutazione del biglietto verde. Il prossimo market mover di rilievo è rappresentato dalla riunione della Federal Reserve in calendario il 17 giugno.
A questo proposito gli analisti del Credit Agricole si attendono che dal meeting emerga un’impostazione più da “falco”. “A differenza di marzo, le aspettative di inflazione […] sono risalite in scia della stabilizzazione dei prezzi delle materie prime” e, continua la nota dell’istituto francese, “gli utili delle aziende e l’inflazione core (quella calcolata al netto delle componenti più volatili, ndr) hanno sorpreso al rialzo”.
Si tratta di fattori che “dovrebbero incrementare la fiducia del Fomc (il board della Fed, ndr) nelle prospettive di inflazione avvicinando il momento di un incremento dei tassi”. Se le cose dovessero andare in questo modo, “il dollaro è destinato ad estendere i guadagni”.
In linea la view degli analisti di Bank of America Merrill, secondo cui il cross scambierà in parità entro fine anno. Secondo BofA il sell-off che ha riguardato i titoli tedeschi è stato eccessivo e nei prossimi due mesi l’eurodollaro “scenderà di pari passo con il rendimento dei bund”.
Altri fattori ribassisti sono rappresentati dalla crisi greca, “è più probabile un peggioramento di un miglioramento della situazione”, dal ritorno della tensione in Ucraina, “le esportazioni tedesche in Russia sono scese del 30% nel primo trimestre”, e dalle indicazioni migliori del previsto arrivate dal mercato del lavoro Usa, “che fanno confermare al nostro team la stima di un incremento dei tassi a settembre”. “Il maggior rischio della view ribassista è rappresentato dal fatto che l’inflazione europea potrebbe continuare a sorprendere al rialzo”.