Dietrofront della Rba, aussie in evidenza
In attesa delle riunioni delle banche centrali di Inghilterra e Zona Euro in programma per giovedì e dei dati relativi l’andamento del mercato del lavoro a stelle e strisce che invece arriveranno nell’ultima seduta dell’ottava, focus sul dollaro australiano.
Dopo aver paventato negli ultimi mesi la possibilità di un nuovo taglio dei tassi destinato a rilanciare la crescita economica e a favorire l’export, la Reserve Bank of Australia ha fatto marcia indietro. Alla luce dell’intensificarsi del deflusso di capitali dalle economie emergenti delle ultime settimane, l’istituto guidato da Glenn Stevens ha confermato il tasso benchmark al 2,5% definendo (per la prima volta) l’attuale livello appropriato.
Secondo la Rba l’attuale politica monetaria è “configurata in modo appropriato per rafforzare la crescita”. Al momento quindi, “la strategia più prudente prevede un periodo di stabilità per i tassi di interesse”.
In questo contesto il cambio con il dollaro neozelandese, l’aud/nzd, si è spinto fino a 1,0946, il livello maggiore da quasi due mesi. Segno più anche per l’incrocio con il biglietto verde che nonostante un sentiment degli operatori ancora caratterizzato dall’avversione al rischio guadagna quasi due figure salendo a 0,8938 usd.