Di Maio: “Francia fa 2,8% di deficit? Anche noi paese sovrano”. Draghi: “da parole danni, tassi su solo in Italia”
Ma se la Francia può fare il 2,8% di deficit, perchè l’Italia non può fare lo stesso? Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio lancia l’ennesima provocazione a Bruxelles, proprio nella settimana clou per la nota di aggiornamento al Def, che precederà la legge di bilancio. Tutto questo mentre al Parlamento europeo il numero uno della Bce, Mario Draghi, riconferma quanto detto nell’ultima conferenza stampa successiva all’annuncio della banca centrale.
“Ho detto che le parole hanno fatto danni, perché le famiglie e le imprese pagano tassi più alti di prima”.
Per le famiglie, ha precisato Draghi, sono anche saliti i tassi sul credito al consumo, mentre “per i mutui il processo è più lento”, e “questo è successo in Italia e non altrove”.
Draghi ha tenuto a fare anche un’altra importante precisazione sull’atteggiamento imparziale della Bce che, ha ripetuto, non ha trattato in modo diverso l’Italia e la Germania:
“Non è vero, punto e basta”, perché “la Bce non ha fornito prestiti, la Bce ha comprato i titoli sovrani in ogni Paese a seconda della chiave di sottoscrizione dei capitali della Bce. “Noi facciamo una politica monetaria in tutti Paesi, non in uno o in un altro” .
Insomma, nessun privilegio è stato concesso all’Italia.
Rispondendo a una domanda, il banchiere ha avvertito inoltre che”non ha nessun senso fare pagamenti sino a una certa soglia”: una mossa del genere “sarebbe fatale”, tra l’altro, per l’Eurozona.
Parole sferzanti sono state proferite da alcuni europarlamentari tedeschi, sostenitori delle politiche sovraniste in Germania. In particolare Bernd Lucke (europarlamentare, professore di macroeconomia all’Università di Amburgo e co-fondatore di Alternative for Germany (AdF), stando a quanto riporta l’Huffington Post, è “arrivato a ipotizzare una sorta di riscatto immediato da prelevare dal sistema dei pagamenti europeo Target 2 un secondo dopo la malaugurata uscita dell’Italia dall’Eurozona”.
“Non è possibile rimodellare il sistema dei pagamenti in modo che i debiti Target diventino debiti della Banca centrale di quel Paese, per esempio con tassi variabili e scadenze a lungo termine, rendendo così i debiti esigibili immediatamente?”, ha chiesto a Draghi.
Tornando alla settimana clou dell’Italia, proseguono intanto le trattative all’interno dell’esecutivo M5S-Lega per dare forma alla nota di aggiornamento al Def e alla legge di bilancio.
Si ragiona ancora sui numeri del rapporto deficit-Pil e nelle ultime ore un assist alle posizioni più da colombe dei vicepremier Matteo Salvini e Di Maio è arrivato proprio dalla Francia. Il paese guidato dal presidente Emmanuel Macron punta infatti per il 2019 su un taglio delle tasse per un valore di 24,8 miliardi di euro, dunque su una politica fiscale decisamente espansiva, per rafforzare l’economia francese e creare più occupazione.
Per finanziare l’obiettivo, si calcola che il deficit-Pil della Francia dovrebbe salire dal 2,6% di quest’anno al 2,8% (comunque al di sotto del tetto massimo sul deficit-Pil fissato da Bruxelles al 3%).
Di conseguenza, Di Maio non ha mancato di cogliere la palla al balzo:
“La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia”, ha detto il vicepremier.
A tal proposito c’è da dire che è vero che il deficit francese salirà, ma il debito francese, nel 2019, scenderà al 96% del Pil: un bello stacco rispetto al debito pubblico italiano, che continua a posizionarsi al di sopra del 130%.
Di Maio ha affermato in ogni caso che l’Italia non vuole arrivare al 2,8% ma, semplicemente, raggiungere “il fabbisogno che serve a finanziare misure non più rinviabili”.
Il leader del M5S ha poi definito la legge di bilancio in cantiere la “manovra del popolo” che “aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti”. Confermando che “dentro ci saranno il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e i soldi per i truffati delle banche”.
Ma è mai possibile che tre giorni prima della data prevista per la pubblicazione della nota di aggiornamento al #DEF ancora non si abbia idea se il #deficit sarà dell’1,6 o 2 o 2,5 per cento del Pil o più?
— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI) September 24, 2018
#DiMaio: #deficit per finanziare #manovra, perchè #Francia sì e noi no? #Draghi avverte #M5S e #Lega, mentre #sovranista tedesco ex #AFD attacca #Italia: “se #Italexit #Roma rimborsi subito #debiti” @finanza_online @BerndLucke https://t.co/pR6UvmrZJW #Germania #Target2 #giornali pic.twitter.com/IrjNrnqmTn
— Laura Naka Antonelli (@lauranaka) September 25, 2018
Che la #francia abbia la metà del nostro debito pubblico è un particolare che non si dice vero #DiMaio??@vittoriozucconi @AngeloTani @ricpuglisi @AlessiaMorani @fattoquotidiano @OGiannino @angelinascanu @Corriere @Miti_Vigliero @emanuelefiano @repubblica @espressonline @24emilia
— Maurizio Verdi (@VerdiStudio) September 24, 2018
Differenze #Francia #Italia #Spread 32 240#Debito % 99 132
Prev.2019 1,7 1,1(ultima)
Ecco in breve spiegato comprensibilmente a tutti ciò che dei ministri italiani, dediti solo alla propaganda, non riescono a capire.— Roberto (@ottogattotto) September 25, 2018