Notizie Live streaming DHH: Sica (presidente), “una storia che nasce per M&A”. Con una crescita futura che guarda ai mercati emergenti, India in testa

DHH: Sica (presidente), “una storia che nasce per M&A”. Con una crescita futura che guarda ai mercati emergenti, India in testa

27 Maggio 2022 15:30

“Il nostro punto di partenza è un claim che recita: ‘Infrastruttura cloud per le economie emergenti digitali in Europa e oltre’“. Inizia così la presentazione di DHH da parte di Giadomenico Sica, fondatore e presidente esecutivo di DHH, in occasione del Live Streaming su FinanzaOnlineTV dello scorso 24 maggio.

Il cloud computing, il cuore di DHH

“Siamo un operatore di cloud computing, oggi geograficamente posizionato in una area che è quella del sudest europeo (soprattutto il bacino del Mar Adriatico) ma puntiamo a crescere in futuro anche al di fuori dell’Europa, come ad esempio in India”, spiega Sica che ha fondato DHH nel 2015 e l’anno successivo l’ha guidata a Piazza Affari, e più precisamente sull’ex segmento Aim Italia (oggi Euronext Growth Milan).

Sica entra più nel dettaglio dell’attività di DHH: “Sviluppiamo tecnologia che vendiamo nella modalità as a service alla nostra platea di 120mila clienti (soprattutto imprese e professionisti) in 8 differenti mercati. Sviluppiamo tecnologia, soprattutto software che vendiamo in abbonamento alle imprese locali. E il 95% dei nostri ricavi arrivano proprio dalla vendita di abbonamenti; con ricavi ricorrenti che si rinnovano di anno in anno”. “Ci rivolgiamo a un target di imprese e non privati, con alcuni prodotti come il ‘cloud server’ (una tecnologia più matura) e il ‘Cloud MQTT’ che rappresenta le esigenze del futuro. Attualmente genera poco valore ma è un prodotto del domani”, aggiunge.

Una storia che nasce per M&A

“DHH è una storia che nasce per M&A. 7 anni fa, quando abbiamo lanciato la società, ci ha guidato l’idea di costituire un operatore cloud in mercati europei non ancora maturi e per farlo siamo immediatamente partiti con tre acquisizioni tra Italia, Slovenia, Croazia ma anche Serbia. Da lì a un anno, in piena Brexit, ci siamo quotati e abbiamo proseguito nel nostro percorso di M&A che ci ha portato a concludere dal 2015 a oggi 15 operazioni – di cui 4 negli anni della pandemia. In questo progetto abbiamo investito circa 40 milioni di euro per un gruppo che oggi vale sul mercato circa 70 milioni di euro”.

La strategia di M&A portata avanti, spiega il manager, prevede la selezione di società che “hanno una impronta e una guida imprenditoriale, sono ben gestite ma non sono ancora industrializzate“. “Parliamo con l’imprenditore, gli proponiamo di entrare nel nostro gruppo con tutto il suo team e post acquisto lavoriamo immediatamente all’industrializzazione, quindi di fatto introducendo alcuni strumenti come il controllo di gestione, una attenta pianificazione del business. I risultati si vedono solitamente nel giro di 18 mesi, con un miglioramento significativo dei margini”.

“Nel breve periodo l’attività di M&A è focalizzata sulle geografie dove siamo già presenti o in cui siamo appena entrati come la Bulgaria – afferma il presidente di DHH -. Se guardiamo però al medio-lungo periodo, DHH che nasce nei mercati emergenti d’Europa ma punta a diventare l’operatore di riferimento del mondo cloud dei mercati emergenti globali. Ci sono mercati come quello indiano, alcune geografie africane o Latam che offrono delle opportunità di crescita interessanti sui cui oggi ci stiamo iniziando a posizionare. Ad esempio, abbiamo organizzato il primo summit sul cloud in India. Non pensiamo di fare operazioni a breve, ma nel lungo periodo saranno i nostri target geografici di riferimento“.