De’Longhi: ricavi preliminari +12,9% nel I semestre
De'Longhi nel secondo trimestre del 2015 ha conseguito ricavi consolidati per circa 422 milioni di euro, pari a una crescita di circa il 16,6% rispetto allo stesso periodo del 2014 (circa 9,6% a cambi costanti), che quindi portano il fatturato del primo semestre a circa 791 milioni di euro, in aumento di circa il 12,9% (circa 7,9% a cambi costanti). E' quanto si legge in una nota della società in cui diffonde i numeri dei ricavi preliminari dei primi sei mesi dell'anno.
Analizzando i ricavi del semestre per area geografica, l'area Europa sudoccidentale registra una crescita del fatturato pari a circa il 14% trainata da mercati quali Germania, Italia, Austria e Svizzera. La crescita dei ricavi dell'area Europa nord-orientale, pari a circa il 3%, risente dell'andamento negativo dei ricavi in Russia e in misura minore Ucraina (penalizzate da un effetto cambi molto sfavorevole), che viene comunque più che compensato dalla crescita in Polonia, Regno Unito, Scandinavia e altri paesi dell'est europeo.
Nell'area APA (Asia, Pacifico, Americhe), in crescita di circa il 24%, sostenuta da un effetto cambi favorevole, è stato positivo l'andamento del mercato nord-americano (USA e Canada), dell'Oceania (Australia e Nuova Zelanda), della Cina, del Brasile, e della Corea del Sud; si segnala inoltre il contributo apportato dal mercato messicano.
L'area MEIA (Medio Oriente, India, Africa) è stata penalizzata da uno scenario politico-economico non favorevole in diversi importanti mercati, legato alle note tensioni presenti nell'area. Un effetto cambi favorevole ha contribuito a far registrare una crescita dei ricavi pari a circa il 10%.
Analizzando i ricavi del semestre per area geografica, l'area Europa sudoccidentale registra una crescita del fatturato pari a circa il 14% trainata da mercati quali Germania, Italia, Austria e Svizzera. La crescita dei ricavi dell'area Europa nord-orientale, pari a circa il 3%, risente dell'andamento negativo dei ricavi in Russia e in misura minore Ucraina (penalizzate da un effetto cambi molto sfavorevole), che viene comunque più che compensato dalla crescita in Polonia, Regno Unito, Scandinavia e altri paesi dell'est europeo.
Nell'area APA (Asia, Pacifico, Americhe), in crescita di circa il 24%, sostenuta da un effetto cambi favorevole, è stato positivo l'andamento del mercato nord-americano (USA e Canada), dell'Oceania (Australia e Nuova Zelanda), della Cina, del Brasile, e della Corea del Sud; si segnala inoltre il contributo apportato dal mercato messicano.
L'area MEIA (Medio Oriente, India, Africa) è stata penalizzata da uno scenario politico-economico non favorevole in diversi importanti mercati, legato alle note tensioni presenti nell'area. Un effetto cambi favorevole ha contribuito a far registrare una crescita dei ricavi pari a circa il 10%.