D.Choe: solo la Federal Reserve potrebbe far fallire il piano della BoJ
Dopo il calo che ha accompagnato il downgrade dell’irlandese Anglo Irish Bank, la moneta unica torna a guadagnare terreno contro il biglietto verde, spingendo il cross in quota 1,35, ai massimi da aprile. In questo momento l’incrocio, dopo aver toccato qualche minuto fa un massimo a 1,3506, quota 1,3493, in rialzo dello 0,11% rispetto al dato precedente (1,3479).
Questa mattina Moody’s ha annunciato di aver ridotto il rating sul debito senior non garantito di Anglo Irish Bank di tre notch, a Baa3 da A3. Moody’s ha anche ridotto il rating del debito subordinato della banca irlandese di sei notch a Caa1 da Ba1 assegnando un outlook negativo.
L’Irlanda sarà protagonista anche nel corso della settimana, perché, come rileva David Choe di IG Markets “giovedì il ministro delle Finanze irlandese renderà pubblico il costo totale del piano di salvataggio della banca, nazionalizzata nel gennaio 2009. Il governo ha finora fornito circa EUR 22,9 miliardi per tenere a galla la banca, ma Standard & Poor’s stima che il conto finale sarà di circa EUR 35 miliardi, il 20% del PIL totale dell’Irlanda”. Sempre Choe rileva che “i timori sullo stato di salute dell’economia statunitense potrebbero sostenere eur/usd nel breve termine”. Anche perché secondo un rapporto di Morgan Stanley “con il mercato preoccupato per un altro ciclo di allentamento quantitativo da parte della Fed, riteniamo che [l’euro] sia una delle poche valute da tenere.”
Cresce anche il cable, il cross sterlina/dollaro, che quota 1,5854 nonostante i prezzi delle abitazioni (Hometrack) in Gran Bretagna siano ai minimi da 18 mesi. Dollaro debole anche nel cambio con lo yen, che nella prima parte ha toccato un minimo a 84,12 ed ora si attesta a 84,250. Choe rileva come il rafforzamento della divisa nipponica “potrebbe essere in parte dovuto agli esportatori giapponesi che riportano i loro fondi in Giappone prima della fine del primo semestre dell’anno fiscale giapponese”.
Choe segnala come Scotia Capital abbia comunicato che le scommesse speculative long (quindi si scommette che il prezzo salga) per lo yen sono scese del 51% a 23.000 contratti. “Ciò indica che l’intervento della Banca del Giappone di due settimane fa per indebolire lo yen è stato preso sul serio dagli investitori”. Choe rileva infine come il piano della BoJ potrebbe fallire solo in caso di un nuovo ciclo di allentamento quantitativo da parte della Fed.