Notizie Notizie Mondo Davos, Soros critica Trump: ‘Guerra Fredda Usa-Cina rischia di trasformarsi in Guerra Calda’

Davos, Soros critica Trump: ‘Guerra Fredda Usa-Cina rischia di trasformarsi in Guerra Calda’

25 Gennaio 2019 09:11

Attenzione: la Guerra Fredda in corso tra Stati Uniti e Cina rischia di trasformarsi in Guerra Calda. L’avvertimento arriva dal finanziere miliardario e filantropo, George Soros, da Davos, dove oggi si chiude il World Economic Forum (WEF), iniziato lo scorso 22 gennaio.

Soros, interpellato dalla Cnbc, lo dice chiaro e tondo, parlando di “cold war that could soon turn into a hot one”. Il riferimento è alla guerra commerciale Usa-Cina, al momento in pausa, dopo che le controparti hanno raggiunto un accordo di armistizio, in occasione del G20 di Buenos Aires dello scorso dicembre, della durata di tre mesi.

Le trattative tra i due titani commerciali proseguono, ma non mancano indiscrezioni che confermano il permanere di un clima di alta tensione.  E Soros non è affatto ottimista sull’esito dei negoziati, che continueranno fino alla fine di marzo.

A suo avviso, l’approccio del presidente americano Donald Trump, che a fine 2017 ha definito la Cina “rivale strategica”, è “stato troppo semplicistico”. E questo perchè “una politica che sia efficace verso la Cina non può essere ridotta a uno slogan. Deve essere molto più sofisticata, dettagliata e pratica. E deve includere una risposta economica americana all’Iniziativa Belt and Road lanciata da Pechino”.

A tal proposito, vale la pena ricordare che la Belt and Road Initiative (BRI)  è una strategia di sviluppo varata dal governo cinese che punta sulla costruzione di infrastrutture e su investimenti in paesi differenti di Europa, Asia e Africa.

L’iniziativa è nota anche come Nuova Via della Seta in quanto coivolge anche quei paesi e quelle aree geografiche che l’antica Via della Seta attraversava.

“Sfortunatamente, sembra che il presidente Trump stia seguendo un approccio diverso: fare concessioni alla Cina e dichiarare vittoria rinnovando i suoi attacchi contro gli alleati americani. Un tale atteggiamento mette a rischio l’obiettivo degli Stati Uniti di ridurre gli abusi e gli eccessi della Cina”, ha detto Soros da Davos, non risparmiando parole molto dure nei confronti del presidente cinese Xi Jinping, definendolo un pericolo per la libertà.

Il finanziere parla del rischio che Pechino finisca per usare l’intelligenza artificiale e il machine learning come armi per rafforzare il suo controllo totalitario sul paese e considera una tale minaccia un pericolo senza precedenti. Allo stesso tempo, il popolo cineseè la “principale fonte di speranza” per Soros:

“La Cina non è solo un regime autoritario nel mondo ma anche la nazione più ricca, forte e tecnologicamente avanzata”.

Tra le dichiarazioni più recenti di George Soros, quella con cui ha candidamente affermato, in un discorso verso la fine dell’anno, che tutto quello che poteva andare male è andato male.

Da segnalare che quest’anno, nel World Economic Forum di Davos, Soros si è scagliato in particolare contro la Cina. L’anno scorso, invece, sempre nel suo discorso a Davos, aveva dato la colpa ai giganti del web del calibro di Facebook, accusandoli di avere un effetto corrosivo sui sistemi democratici.

Ancora riguardo alla Cina, il finanziere ha detto ieri che la Nuova Via della Seta è stata “concepita per promuovere gli interessi della Cina, non gli interessi dei paesi interessati” dal progetto. Aggiungendo che “gli ambiziosi progetti (di Pechino) sulle infrastrutture sono stati principalmente finanziati da prestiti”, e che spesso i funzionari stranieri sono stati corrotti per convincerli ad accettare” i piani.