I dati macro favoriscono il dollaro
Il dollaro recupera terreno dopo la pubblicazione degli aggiornamenti relativi l’andamento del mercato del lavoro a stelle e strisce. Segno più per l’indice del dollaro che dopo aver toccato ieri il livello minimo da oltre tre mesi a 81,077 punti, in questo momento avanza di un quarto di punto percentuale a 81,73. Indicazioni simili arrivano dal dollaroyen, in quota 97 yen, e dall’eurodollaro, sostanzialmente stabile a 1,322.
A maggio il saldo delle buste paga della prima economia ha battuto le attese risultando positivo per 175 mila unità mentre il tasso di disoccupazione è salito di 10 punti base rispetto al livello minore da fine 2008 attestandosi al 7,6%.
I dati nel complesso sono stati accolti bene dagli operatori perché se da un lato evidenziano i progressi del mercato del lavoro dall’altro non sono così entusiasmanti da spingere la Federal Reserve a ridurre il suo piano di acquisto asset.
“Il ritmo di crescita dell’occupazione suggerisce che la Fed difficilmente la Fed metterà rapidamente fine al programma di quantitative easing (QE)”, si legge in una nota preparata dall’agenzia di rating Fitch. Secondo gli analisti, “la crescita globale più lenta sta limitando il potenziale di una robusta ripresa del mercato del lavoro”.
Per quanto riguarda i prossimi mesi, Fitch stima che una crescita degli occupati di circa 200 mila unità mensili il tasso di disoccupazione potrebbe scendere al 6,5% (la soglia indicata dalla Fed per metter fine al suo allentamento monetario) entro la fine del 2015.