Dagli strategist ancora indicazioni nel segno del toro
Il mondo non è alle prese con nessuna bolla e nemmeno con una recessione. Lo spiegano oggi due dei più seguiti strategist al mondo: Teun Draaisma di Morgan Stanely e David Malpass di Bear Stearns. I commenti rintracciabili nelle rispettive note hanno inoltre il pregio di giungere in coincidenza con un nuovo record del Dow Jones, che nella prima mezz’ora di scambi ha toccato oggi il valore di 13624 punti.
In una nota intitolata “Global boom, not bubble”, Malpass scrive che “nonostante i guadagni recenti dell’azionario, crediamo che ci sia ancora una forte sottostima delle solide fondamenta dell’espansione. Rimaniamo positivi sulla crescita economica e continuiamo ad aspettarci che le azioni Usa possano sovraperformare i bond e che l’equity non Usa faccia meglio di quello americano”. Secondo Malpass continuerà la tendenza globale al rialzo dei tassi, che nella seconda metà del 2007 dovrebbe coinvolgere anche la Federal Reserve e la Bank of Japan. Tuttavia a giudizio dell’economista le restrizioni al credito avranno minori conseguenze sull’economia di quanto ci si attenda, permettendo all’espansione di continuare.
Per Draaisma e il suo team, a capo della strategia di Morgan Stanley in Europa, quello attuale “è ancora un bull market” e non ci sarebbero segnali di recessione. “Siamo positivi sull’azionario su un orizzonte temporale di un anno o più lungo”, scrive nel Global Strategy Bulletin. Qualche cautela viene espressa invece nel breve termine, sui 3-6 mesi, per la presenza di “segnali tattici di vendita basati su indicatori di market timing”. Draaisma privilegia le large cap e i titoli caratterizzati da valutazioni attraenti. Tra i settori sovrappesati vengono citati i farmaceutici, i bancari, i minerari e i Tmt. Sottopesati invece real estate, investment bank e automobilistici.
In linea con le indicazioni dei colleghi esteri anche il commento di uno strategist molto apprezzato in casa nostra, Alessandro Fugnoli di Abaxbank, che nella sua newsletter settimanale scrive di prognosi di medio periodo ancora largamente favorevole per l’azionario, citando a supporto livelli di valutazione ancora ragionevoli, ma ricordando che “la possibilità di qualche moderata perturbazione estiva induce comunque a raccomandare di non abbandonarsi all’euforia e di non rincorrere a tutti i costi il rialzo”.