Crollo senza fine per Telecom, -50% in 9 mesi. Borghi: paga spese folli per asta 5G
Crisi nera in Borsa per Telecom Italia che rischia di bissare oggi la debacle di venerdì scorso. Il titolo della maggiore tlc italiana è arrivato a cedere oltre il 7% a 0,441 euro, peggior titolo del Ftse Mib. Dopo aver lasciato sul terreno il 10% nelle due sedute precedenti, oggi le azioni Telecom hanno bucato al ribasso i minimi storici risalenti al lontanissimo 1993.
Un tracollo lungo 9 mesi
Dai massimi 2018 toccati il 20 aprile 2018 (0,88 euro), il titolo Telecom è gradualmente crollato vedendo dimezzarsi il proprio valore in Borsa con capitalizzazione che, considerando le azioni ordinarie e le risparmio, ora si aggira sui 9,2 miliardi di euro.
Venerdì la prima picconata al titolo è arrivata dai dati preliminari sul 2018 che hanno evidenziato la spiccata debolezza in Italia e le attese che il contesto si mantenga negativo anche nel 2019 rendendo quindi già obsoleti gli obiettivi indicati dal piano Genish che risaliva al marzo 2018. Tra un mese arriverà il nuovo piano.
Il nodo rete
Ad alimentare ulteriormente le vendite sul titolo è stata poi la bocciatura da parte dell’Agcom del progetto di separazione volontaria della rete Telecom in una società ad hoc, il management di TIM starebbe valutando tutte le possibili ipotesi, compresa quella di soprassedere ancora una volta sulla societarizzazione della rete, nell’ottica comunque di mantenere il controllo della preziosa infrastruttura che garantisce margini elevati.
Le ultime indiscrezioni, riportate da Radiocor che cita fonti vicine al fondo Elliott, azionista di TIM con l’8,8% del capitale, suggeriscono che sarà convocato al più presto un tavolo sull’ipotesi di rete unica tra Telecom Italia e Open Fiber.
Ieri il fondo Elliott ha commentato la decisione dell’Agcom sferrando un nuovo attacco a Vivendi: “I recenti risultati finanziari e la decisione di Agcom – prosegue il portavoce – evidenziano che le decisioni del precedente Cda sotto il controllo di Vivendi, motivate da presunte ragioni industriali, hanno avuto come risultato un anno di distruzione di valore”.
Claudio Borghi: asta 5G pesa e peserà in futuro su conti
Sulla crisi in Borsa di Telecom è intervenuto oggi anche il Presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi: “E’ ovvio che il costo molto elevato dell’asta 5G dello scorso autunno abbia pesato e peserà in futuro sui conti degli operatori tlc”. L’economista di spicco della Lega, intervenuto a 24Mattino su Radio 24, ha di contro sottolineato come l’asta 5G farà bene ai conti dello Stato “e i cittadini dovrebbero essere contenti”.
L’asta 5G ha portato nelle casse dello Stato 6,55 miliardi di euro e Telecom Italia è la tlc che ha speso di più per un totale di 1,694 miliardi di euro. Il rischio è che il business si riveli meno profittevole per le società tlc che devono guardare anche all’elevato livello di indebitamento che caratterizza in generale il settore in Europa.
Analisti sempre più pessimisti
Oggi Telecom ha incassato il downgrade dal broker New Street Research da Buy a Neutral rimarcando che Vodafone sta mettendo in atto una risposta competitiva più aggressiva per mantenere i clienti, anche se sembra che né Telecom Italia né Vodafone abbiano effettivamente perso clienti verso Iliad negli scorsi trimestri.