Crisi: 3 giovani su 4 infelici al lavoro, fuga verso la campagna
Non c’è solo il problema della disoccupazione, più di tre giovani sotto i 40 anni su quattro una volta trovato il lavoro pensano di cambiarlo perché sono scontenti. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg presentata durante l’assemblea nazionale della principale organizzazione agricola dove è stato aperto il primo open space “Mollo tutto, nuova vita in campagna” con le storie e il lavoro di chi ha cambiato radicalmente vita. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg, infatti, il 38% dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%). Dalla maestra che rinuncia al posto fisso per diventare “agriartista” all’operatore di borsa che molla la finanza per dedicarsi alle agricolonie, da chi abbandona lo studio dentistico per il soccorso antifrane a chi dice addio alla promettente carriera da grafica editoriale per produrre “agricosmetici”. Sono solo alcune delle storie di tanti giovani che hanno deciso di mollare i precedenti lavori e dedicarsi all’agricoltura, raccontate durante l’Assemblea nazionale della Coldiretti. “Oggi si registra un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, rimarcando che “si tratta di una vera rivoluzione culturale con il contatto con la natura ed i suoi prodotti che è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale”.