Crescita Italia: dal Governo stime 2008 più che dimezzate
E’ una vera e propria scure quella che il ministero dell’Economia e delle finanze ha fatto cadere sulle previsioni di crescita italiane. Le stime di espansione del Prodotto interno lordo (Pil) per il 2008 sono infatti state ridotte dall’1,5 previsto a novembre allo 0,6%. E’ quanto emerge dalla Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica, stilato dal ministero e pubblicato oggi. Il ridimensionamento delle attese sul Pil si riflette però non solo sulla crescita, ma anche sul rapporto deficit/Pil che salirebbe pertanto – si apprende dal documento – al 2,4% dall’1,9% del 2007 e dal 2,2% stimato a novembre. Il debito complessivo dovrebbe comunque scendere al 103% del Pil, per scendere a partire dal 2010 al di sotto del 100% (al 99,6%) e per assestarsi al 97,1% nel 2011.
La revisione è stata motivata dalla necessità di “tenere pienamente conto delle recenti informazioni sulla congiuntura internazionale e interna”, spiega il ministero, sottolineando che “la previsione è in linea con le stime più aggiornate dei maggiori istituti internazionali”.
Le stime – fa notare il documento – sono tuttavia improntate a considerevole prudenza, ipotizzando ad esempio che venga meno ogni nuovo sostanziale recupero di base imponibile. Per quanto riguarda le spese le stime ipotizzano in via cautelativa che la dinamica dei risultati ottenuti nell’ultimo biennio invece di continuare, si inverta parzialmente. L’aumento del deficit previsto per il 2008 è inoltre definito “di natura del tutto transitoria”.
La negatività dello scenario di crescita è tuttavia mitigato dalle parole dell’attuale ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa sul deficit: “Il risanamento è solido e durerà. I dati possono migliorare”. L’ipotesi è infatti che le sorprese in corso d’anno possano essere prevalentemente positive e che i risultati possano essere migliori del previsto. “L’emergere di risorse aggiuntive – si legge a tal proposito – è un fatto possibile, accaduto con regolarità negli ultimi due anni”.