Notizie Valute e materie prime Commodity della settimana: rame, segnali di ripresa dalla Cina. Tempi maturi per un nuovo sprint?

Commodity della settimana: rame, segnali di ripresa dalla Cina. Tempi maturi per un nuovo sprint?

16 Agosto 2024 09:45

Future del rame quotato al LME sotto la lente d’ingrandimento sulla scia del tentativo di rimbalzo dopo la correzione dai massimi storici di maggio. Torna a colpire la produzione e la domanda cinese, entrambi in aumento in controtendenza con i trend di Europa, Giappone e Stati Uniti. Transizione energetica e intelligenza artificiale a trainare la domanda ed il consumo di rame, i quali potrebbero risultare i principali fattori di influenza sulle future prospettive di prezzo. Da tenere monitorati, tuttavia, l’ombra della crisi immobiliare in Cina e la debolezza del settore manifatturiero globale.

Rame: focus su prospettive produzione, consumi e scorte

Scenario di mercato che ancora vede una tendenza ribassista per il future del rame quotato al LME, seppur prevedendo prospettive di inversione su diversi fronti. Cina che, nonostante le incertezze derivanti dal mercato immobiliare persistano e continuino a gettare ombre sulla domanda di rame, presenta segnali di consumo in aumento. I bassi prezzi di agosto, che hanno toccato un livello di minimo relativo a cinque mesi, hanno stimolato la domanda dei produttori dei settore AI e delle soluzioni green, incrementando le importazioni. Questo scenario, congiuntamente ad un livello delle scorte che sul LME risulta in forte diminuzione e la tensione nell’offerta del mercato fisico, potrebbe contribuire ad un rialzo nel prezzo del future del rame. L’incremento nella domanda cinese compensa tuttavia la diminuzione nei consumi di Europa, Giappone e Stati Uniti.

Secondo il report di luglio 2024 dell’International Copper Study Group, la produzione mineraria mondiale di rame è aumentata di circa il 4% nei primi cinque mesi dell’anno. La produzione ha avuto incrementi globali derivanti dai principali paesi fornitori: nella Repubblica Democratica del Congo l’offerta è aumentata del 13%, grazie all’aumento della capacità produttiva in nuovi progetti nella miniera di Kamoa ed altre miniere minori. Crescita che ha coinvolto anche Indonesia, Stati Uniti e Cile, rispettivamente in aumento del 31%, 12% e 3,3%. Si segnala inoltre un ulteriore stop sull’offerta dal Cile, a causa di uno sciopero avviato da uno dei sindacati che rappresenta circa il 5% della forza lavoro totale della miniera di Caserones. Previsioni per i restanti mesi del 2024 inizialmente attese con una produzione tra le 120.000 e 130.000 tonnellate di rame, che potrebbero però essere riviste in ribasso qualora la riduzione delle operazioni dovesse protrarsi ulteriormente.

Wood Mackenzie avverte: niente Cina, niente transizione energetica

C’è poi un recente interessante report sul rame firmato da Wood Mackenzie che mette in guardia le economie occidentali. Secondo l’analisi della società, i paesi occidentali che cercano di diversificare allontanandosi dal predominio della Cina nel rame potrebbero ritardare la transizione energetica oltre ad aumentare i costi, avvertendo che la completa sostituzione sarebbe “irrealizzabile”.

La Cina detiene, infatti, la leadership in alcuni segmenti chiave della filiera del rame, con il metallo rosso che funge da componente importante in alcune tecnologie come l’energia rinnovabile, i sistemi di accumulo di energia e i veicoli elettrici. Insomma, come elemento fondamentale ai fini dell’elettrificazione, il rame è al centro della transizione energetica.

“Il mondo non può portare avanti la sfida della decarbonizzazione senza rame, un componente chiave dell’elettrificazione. Tra gli sforzi per garantire minerali per la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi climatici, la domanda è destinata a crescere”, sottolineano nel report di agosto dal titolo “Securing copper supply: no China, no energy transition” gli esperti di Wood Mackenzie che poi stimano che “la domanda di rame crescerà del 75% fino a 56 milioni di tonnellate (Mt) entro il 2050”.

Il punto tecnico  sul future del rame

Future del rame quotato al LME  che tenta di interrompere la discesa dai massimi assoluti di maggio dopo una discesa del 20% circa. Contesto macroeconomico che si traduce sul grafico in un potenziale rimbalzo a seguito dei minimi relativi a cinque mesi, con attacco ad alcune aree chiave in termini di resistenze.

Dal punto di vista grafico, è possibile ricondurre il tentativo di inversione del rame ad alcuni segnali operativi che, qualora giungessero conferme significative, potrebbero portare ad un nuovo rialzo. In primo luogo, da segnalare c’è sicuramente l’attacco alla trendline (in blu) di breve periodo che potrebbe apportare la forza necessaria per un primo movimento contrario alla tendenza principale. Qualora questo andasse in porto, si potrebbe proiettare un secondo tentativo verso la resistenza dinamica della seconda trendline. Coerentemente con questo scenario, si evidenza la presenza di un doppio minimo, tra i principali pattern di inversione rialzista: questo si rileva dal doppio rimbalzo sul supporto statico (in giallo) in area $ 8.804,00/tonnellata intervallato da una breve ripartenza. Il successivo rialzo ha confermato questo pattern, il quale proietta il prezzo verso i $ 9.081,50/tonnellata, area del primo target price.

Forza rialzista di breve periodo che si riscontra anche all’interno dell’oscillatore RSI a 14 periodi, sul quale si segnala una divergenza (in arancione) rispetto alla serie storica dei prezzi in fase di formazione dei minimi relativi. Inoltre, da questo input, che partiva a sua volta dall’area di iper-venduto, c’è stata la rottura della resistenza dinamica (in verde) contestualmente al primo tentativo di rottura della trendline di breve periodo.

In sintesi, il rame tenta il suo rimbalzo sostenuto da fattori strutturali legati principalmente al “risveglio” della domanda cinese e da dinamiche di mercato che ne amplificano la volatilità e le opportunità di investimento. Si suggerisce tuttavia, anche di monitorare attentamente le aree chiave del prezzo sul grafico in quanto potrebbero delineare o invalidare gli scenari macro sopra descritti.