Commodity della settimana: mais corre sui massimi a sei mesi con contesto macro favorevole
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Il mais torna sotto i riflettori come commodity della settimana, a seguito del rinnovato interesse tra gli investitori e gli addetti ai lavori. Oltre alla sua versatilità ed al suo ruolo cruciale nei settori alimentare, zootecnico ed energetico, il mais ha registrato nuovi massimi nel numero di transazioni relative ai contratti sul future quotato al CBOT. Un mercato in ripresa sostenuta principalmente da nuove rotte commerciali verso le economie emergenti e dalle riscoperte destinazioni d’uso del bene sottostante. Le correnti in acquisto sommate ad una produzione che si registra in leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti potrebbero risultare i principali driver per incrementare la pressione sui prezzi che hanno già raggiunti nuovi massimi a 6 mesi.
Mercato in evoluzione e nuove destinazioni d’uso
Nel 2024 il mais ha registrato una crescita costante della domanda globale, spinta principalmente dall’aumento delle esportazioni verso mercati emergenti e dall’utilizzo nella produzione di bioetanolo. Secondo il report WASDE di dicembre 2024 del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la domanda statunitense di mais per la produzione di bioetanolo è stata incrementata di 50 milioni di bushel, raggiungendo i 5,5 miliardi di bushel.
Questo aumento rappresenta il livello più alto dal 2017, evidenziando un forte contributo del settore energetico alla domanda complessiva. Riviste in rialzo anche le attese sui numeri relativi alle esportazioni di mais previste con un incremento di 150 milioni di bushel. Questa crescita riflette un ritmo sostenuto di vendite e spedizioni verso mercati chiave, tra cui Messico, Bangladesh e Iran. Nel contesto globale, però, si registra una contrazione delle esportazioni dall’Unione Europea e un aumento delle importazioni da parte di regioni quali la Cina e l’Indonesia, dove le scorte domestiche sono in calo.
Sul fronte dell’offerta globale di mais, il biennio 2024/2025 è previsto in leggero calo rispetto al precedente, con una produzione totale attesa a 50 miliardi di bushel, principalmente a causa di riduzioni nei raccolti nell’Unione Europea, in Messico e in Indonesia. Negli Stati Uniti, il raccolto è previsto stabile a 15,143 miliardi di bushel, con rese medie pari a 183,1 bushel per acro.
La condizione attuale del commercio presenta un outlook che prevede all’orizzonte potenziale volatilità sul prezzo dei futures sul mais, a causa di pressioni su domanda ed offerta influenzate da rapporti sulla produzione in diminuzione e contemporaneamente un aumento dei consumi. Inoltre, si evidenzia una crescente preoccupazione per le condizioni meteorologiche avverse in alcune aree produttive e per le tensioni geopolitiche che potrebbero influenzare i flussi commerciali. Il report WASDE sottolinea che le scorte finali globali per il 2024/2025 sono state riviste al ribasso attestandosi a 296,4 milioni di tonnellate. Questo valore rappresenta uno dei livelli più bassi degli ultimi anni e suggerisce un possibile supporto ai prezzi nei prossimi mesi.
Il punto grafico sul future del mais
Un 2024 sulle montagne russe per il future del mais, caratterizzato da un andamento altamente volatile con un susseguirsi di fasi di breakout in entrambe le direzioni. Performance che nel complesso registra ancora un segno negativo, -5% circa ytd, ma che ha dato segni di ripresa negli ultimi tre mesi, durante i quali il prezzo del future è schizzato di circa il +9%, di cui un +2% solamente nell’ultima settimana, portandosi sui massimi da giugno 2024.
La ritrovata forza nel mercato trae origine sia da un contesto macroeconomico favorevole, sia da segnali tecnici offerti dal grafico dei prezzi. Quest’ultimo, infatti, evidenzia la rottura di una trendline (in blu) ribassista di medio periodo, la quale ha aperto la strada ad una fase di consolidamento sopra il livello della resistenza chiave (in giallo) di $ 4,10/bushel. Il movimento rialzista, cominciato a seguito del re-test del supporto dinamico, ha permesso di spingere e tornare a toccare livelli di massimo relativo a sei mesi sopra la resistenza in area $ 4,38-4,45/bushel. Il livello minimo di questo range rappresenta ora un importante supporto psicologico e tecnico, dove il mercato potrebbe essere in cerca di accumulare la forza necessaria per tentare un nuovo sprint su livelli superiori.
Dal grafico del RSI a 14 periodi era possibile prevedere un potenziale ritorno al rialzo grazie alla divergenza con il grafico dei prezzi in fase di formazione dei minimi. Successivamente l’oscillatore ha invertito il proprio trend rompendo al rialzo le principali resistenze statiche (in viola) contribuendo ai breakout di prezzo.
In questa fase di mercato tra i livelli tecnici da monitorare, la resistenza immediatamente successiva a $ 4,48/bushel rappresenta il prossimo ostacolo critico. Un superamento di questo livello potrebbe aprire la strada verso i target successivi in area $ 4,61/bushel USD e, in un orizzonte temporale più lungo, $ 4,76/bushel. Sul fronte opposto, un eventuale ritorno sotto i $ 4,38/bushel potrebbe innescare una correzione verso i $ 4,25/bushel o, in uno scenario più estremo, fino al supporto psicologico dei $ 4,00/bushel.
Pertanto, alla luce dei segnali tecnici offerti dal grafico e degli spunti provenienti dal contesto macroeconomico generale, lo scenario di mercato più probabile per il prossimo futuro suggerisce un contesto ancora rialzista per il prezzo del future del mais. Ciò nonostante, si invita sempre a monitorare eventuali cambiamenti che potrebbero invalidarne la struttura e cambiare repentinamente la direzione.