Notizie Valute e materie prime Commodity della settimana: l’oro brilla sopra i 2.700 dollari. Driver e previsioni per il 2025

Commodity della settimana: l’oro brilla sopra i 2.700 dollari. Driver e previsioni per il 2025

17 Gennaio 2025 09:06

Inizio di 2025 scintillante per l’oro, il cui future ha visto guadagnare oltre il 4%, toccando valori di massimo relativo a un mese sopra i $ 2.700 l’oncia. Questo risultato si inserisce in un contesto di elevata incertezza economica e geopolitica, che ha spinto gli investitori a rafforzare la loro esposizione verso il metallo giallo come asset rifugio. Ritorno di interesse da parte degli investitori che ha contribuito ad incrementare la pressione sul prezzo, con proiezioni su livelli record.

Oro, i driver e le previsioni per il 2025

Inflazione e politiche economiche statunitensi

Uno dei principali fattori dietro l’aumento dell’oro è rappresentato dai timori legati a una ripresa dell’inflazione. I dati mercoledì hanno mostrato che l’inflazione Usa su base annua ha raggiunto il 2,9%, superiore rispetto alla precedente. Inoltre, le proposte economiche dell’amministrazione Trump, tra cui nuovi dazi e significativi tagli fiscali, potrebbero alimentare l’aumento dei prezzi al consumo. Questo scenario rende l’oro particolarmente attrattivo per preservare il potere d’acquisto in un contesto di politiche monetarie potenzialmente più accomodanti da parte della Federal Reserve, che potrebbe considerare ulteriori riduzioni dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

Incertezze geopolitiche internazionali

Le tensioni internazionali, tra cui il proseguimento del conflitto in Ucraina e la costante instabilità in Medio Oriente, stanno giocando un ruolo chiave nell’aumento della domanda di oro. Gli investitori vedono il metallo prezioso come un porto sicuro in periodi di alta instabilità, con conseguenti acquisti significativi che hanno sostenuto i prezzi.

Acquisti delle banche centrali

Un ulteriore elemento di supporto al rally dell’oro è rappresentato dagli acquisti delle banche centrali, con particolare riferimento alla Cina. La banca centrale cinese ha aumentato le sue riserve auree per il quattordicesimo mese consecutivo, con un totale di oltre 2.200 tonnellate, consolidando la sua posizione come uno dei maggiori detentori di oro al mondo. Questo trend risponde all’intento strategico di ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense e aumentare la stabilità delle riserve valutarie nazionali. Gli acquisti consistenti e regolari hanno contribuito a sostenere i prezzi dell’oro, alimentando la percezione di una domanda strutturalmente forte nel mercato.

Prospettive future per il 2025

Gli analisti sono divisi sul possibile proseguimento di questo rally. Alcuni prevedono che l’oro potrebbe avvicinarsi alla soglia psicologica dei $ 3.000 l’oncia entro la fine del 2025, sostenuto da un mix di fattori tra cui inflazione persistente, politiche monetarie accomodanti e instabilità geopolitica. Tuttavia, eventuali segnali di stabilizzazione nei mercati globali o una ripresa economica più robusta potrebbero rallentare questa corsa. A supportare il mercato dell’oro vi è anche il quadro attuale della produzione, la quale ha visto un 2024 confermarsi in crescita, seppur moderata. In particolare, i nuovi progetti avviati in Africa e Sud America non sono al momento sufficienti a colmare la domanda tornata a spingere, con Cina e India che rappresentano oltre il 50% della domanda globale grazie all’uso del metallo prezioso sia per scopi industriali che per il settore dei gioielli.

L’oro continua quindi a confermarsi una delle asset class più monitorate dagli investitori, non solo per le sue qualità di bene rifugio, ma anche per il suo ruolo strategico in un portafoglio diversificato. Le prossime decisioni della Fed e gli sviluppi sui fronti geopolitici saranno determinanti per il futuro andamento del metallo prezioso.

Punto tecnico sul grafico dell’oro

Future dell’oro che tenta lo scatto decisivo mettendo nel mirino i massimi storici di ottobre. Il prezzo del future in questo inizio 2025 è tornato sopra quota $ 2.700 l’ oncia, toccando i massimi relativi ad un mese.

Un quadro grafico interessante con un trend che si conferma rialzista dopo un periodo di pausa sviluppatosi orizzontalmente. Il movimento del future ha portato alla configurazione di un pattern di consolidamento a triangolo dopo aver registrato il record assoluto in termini di prezzo ad ottobre, quando si sono toccati i $ 2.801,8 l’oncia. Questo livello rappresenta ora la soglia psicologica principale per il nuovo potenziale movimento rialzista ed indica pertanto la resistenza statica (in giallo) chiave. Il movimento in rottura della figura triangolare è avvenuto in un’area sostenuta da una prevalenza di correnti in acquisto, come riportato dal volume profile, le quali potrebbero sostenere la spinta oltre il primo livello di resistenza sui $ 2.760 l’oncia.

Sebbene il tentativo di rottura rialzista necessiti di almeno una seduta di conferma aggiuntiva, ulteriori segnali positivi giungono dal grafico del RSI a 14 periodi. Su quest’ultimo infatti si registra la rottura della resistenza statica (in viola) prima, e di quella dinamica (in verde) poi. L’oscillatore ha ora nel mirino la seconda resistenza statica senza nemmeno aver approcciato, per il momento, l’area di iper-comprato.

Qualora questo scenario bullish dovesse ricevere le conferme necessarie, ecco allora che la proiezione di prezzo vedrebbe come primo target area $ 3.000, ottenuto replicando verticalmente e superiormente l’altezza del triangolo sul punto di rottura della figura. In caso contrario, attenzione allora ad un’eventuale configurazione di doppio massimo, ma al momento appare come una possibilità molto remota.