Notizie Valute e materie prime Commodity della settimana: Brent, Opec+ e Cina ancora a tracciare la strada

Commodity della settimana: Brent, Opec+ e Cina ancora a tracciare la strada

1 Agosto 2024 10:07

Tentativo di recupero a fine luglio per il petrolio Brent, dopo un mese a tendenza fortemente ribassista. In attesa della riunione odierna del Joint Ministerial Monitoring Commitee (JMMC) dell’OPEC+, il future sul Brent prova a mettere a segno un rimbalzo nonostante le previsioni suggeriscano che non ci sarà alcuna modifica alla politica sui tagli alla produzione. Con il perdurare delle crisi geopolitiche in Medio Oriente e della guerra russo-ucraina, lo scenario di mercato rimane sostanzialmente caratterizzato da grande incertezza e volatilità. Altro driver di medio periodo a potenziale impatto sul prezzo è la domanda cinese, attualmente in balia di un contesto ancora debole.

Domanda cinese ancora incerta, il contesto globale per il Brent

Il mese di luglio è stato caratterizzato da una forte discesa per il prezzo del future sul Brent, parzialmente recuperata soltanto nell’ultima seduta del 31 luglio, fermando la performance complessiva ad un -6,30%. Scenario che riflette principalmente diversi fattori a grande influenza su questo mercato, tra cui i conflitti bellici in territori particolarmente sensibili alla produzione di petrolio ed un contesto macroeconomico che condiziona soprattutto la domanda interna cinese.

Con l’avvento del secondo semestre 2024 permangono le crescenti preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia, che hanno frenato la domanda di petrolio, la cui destinazione d’uso primaria è ancora la produzione industriale. Le ripercussioni si sono fatte sentire a livello globale, con una domanda complessiva meno sostenuta su base annua, in aumento di soli 710 mila barili al giorno nel secondo trimestre del 2024. Sul fronte delle scorte, a maggio è stato raggiunto il livello più alto da agosto 2021, anche se a giugno le riserve globali di petrolio sono diminuite di 18,1 milioni di barili.

L’offerta petrolifera globale è aumentata di 910 mila barili al giorno nel secondo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente, con una crescita guidata principalmente dagli Stati Uniti. Per il terzo trimestre del 2024, si prevede un ulteriore aumento di 770 mila barili al giorno, principalmente dai paesi non OPEC+.

Riunione Opec+, nessuna modifica attesa sui tagli nella produzione

In programma per oggi, giovedì 1° agosto, la riunione del JMMC dell’OPEC+, nella quale dovrebbe essere confermata la roadmap tracciata a inizio giugno relativa ad eventuali modifiche nella politica di riduzione dell’offerta nel periodo tra ottobre 2024 e settembre 2025, condizioni di mercato permettendo. Nonostante il calo del prezzo del petrolio a luglio, sceso sotto gli $ 80 dollari/barile, si dovrebbe infatti mantenere inalterato il taglio di produzione totale di 5,86 milioni di barili al giorno.

Outlook grafico del future del Brent

Future del Brent quotato all’ICE ancora incerto, dopo un mese di forte ribasso prova il recupero con uno sprint nell’ultima seduta mensile. Fase laterale di medio periodo dettata anche da scenari geopolitici e macroeconomici che tengono banco ed influenzano il prezzo dell’oro nero.

Il grafico del Brent presenta tuttavia dei segnali operativi che è importante monitorare in questa incertezza generale. Innanzitutto, si noti il tentativo nelle ultime sedute di luglio di rompere al ribasso la trendline (in azzurro) di medio periodo ad inclinazione positiva. Il test è stato tuttavia rigettato con un immediato rientro nell’area del triangolo isoscele che contiene il movimento orizzontale tra le due principali trendline. Questo segnale si traduce in un’importante indicazione di due correnti, quelle in acquisto e quelle in vendita, che ancora si stanno battendo per definire la direzionalità principale del future. Al momento, la forza in vendita è infatti sempre stata compensata da quella in acquisto, come testimonia anche il recente tentativo nella seduta del 30 luglio di rompere al ribasso il supporto statico (in giallo) in area $ 78,60/barile.

Sul timeframe daily si noti inoltre la presenza di un importante pattern di inversione ribassista: con la seduta del 19 luglio è stata infatti confermata la presenza di un testa e spalle. La significatività segnaletica sul grafico giunge con la rottura della neckline in concomitanza del supporto statico in area $ 84,00/barile. Il pattern ha avuto seguito con il raggiungimento del primo target price ribassista sul livello di $ 79,50 ed una progressiva discesa anche in area inferiore sui minimi relativi da giugno 2024 toccando i $ 77,95/barile. Nonostante questo, il rimbalzo del 31 luglio potrebbe frenare, almeno per il momento, l’impulso ribassista, a conferma di quanto visto anche sul grafico del RSI a 14 periodo. Quest’ultimo presenta infatti una rottura sulla resistenza dinamica (in verde), che tuttavia necessità di ulteriori conferme dal grafico dei prezzi.

Importanti segnali potrebbero giungere qualora la salute dell’economia cinese cominci a riprendersi stimolando così la domanda di petrolio e conseguentemente il prezzo. Al momento lo scenario principale rimane caratterizzato dalla presenza di incertezza e volatilità che portano forte imprevedibilità nel breve termine. Attenzione quindi ai livelli chiave di prezzo ed ad eventuali cambiamenti sul piano macroeconomico e geopolitico.