Commodity della settimana: argento prende fiato tra pressioni e volatilità

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Argento al centro dell’attenzione, con il mercato dei metalli preziosi in pausa per prendere fiato. Le politiche monetarie globali, in primis quelle della Fed, e la domanda industriale hanno segnato l’andamento dell’argento nel 2024. Con un rally recente e una forte volatilità, il metallo prezioso resta sotto i riflettori tra pressioni sul prezzo e incertezze legate al rallentamento economico.
Politica monetaria il principale driver
Momento di riflessione per l’argento dopo aver registrato variazioni significative nel corso del 2024, influenzato da diversi fattori tra cui la politica monetaria della Fed e le dinamiche della domanda industriale. Le ultime settimane hanno visto un rafforzamento della domanda dei beni rifugio, oro ed argento in primis, a seguito delle incertezze economiche globali. Nonostante il calo delle sedute più recenti, i metalli preziosi hanno beneficiato di un aumento di interesse, soprattutto in vista delle prospettive di rallentamento economico in Europa e negli Stati Uniti. Il taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, che si è rivelato più marcato rispetto alle attese del mercato come riportato UBP, potrebbe risultare uno dei principali fattori ad influenzare il prezzo dell’argento nei prossimi mesi.
Da un punto di vista macroeconomico, le esportazioni globali di argento dalla Cina hanno subito una contrazione a partire da metà anno, principalmente a causa del calo della produzione interna e della crescente domanda locale. Ciò ha contribuito ad incrementare la pressione rialzista sui prezzi, nonostante la produzione mineraria sia rimasta stabile in altre regioni, come l’America Latina, che continua ad essere uno dei maggiori hub produttori a livello mondiale.
Per quanto riguarda le scorte, da giugno 2024 si è assistito a un graduale assottigliamento delle riserve disponibili presso le borse internazionali, come il Comex. Questo contesto si è in parte configurato a seguito della crescente domanda per l’industria tecnologica e dalle aspettative di politiche monetarie meno restrittive, che potrebbero sostenere una ripresa della domanda.
La produzione, invece, ha mostrato una crescita contenuta. Paesi come il Messico e il Perù hanno continuato a produrre a ritmi sostenuti, ma la mancanza di nuovi investimenti nel settore estrattivo ha limitato la capacità di incremento significativo dell’offerta. L’attenzione si è spostata anche sulle problematiche legate alla sostenibilità delle miniere e alla pressione normativa per la riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni di estrazione amplificando gli effetti sui prezzi.
Le prospettive di breve termine per l’argento rimangono positive con molti analisti che vedono un possibile consolidamento dei prezzi in scia ad un’economia globale in rallentamento ed una domanda industriale solida.
Punto grafico sul future dell’argento
Grafico del future dell’argento quotato al Comex in una fase correttiva dopo il rally sui massimi relativi a cinque mesi. Momento di pausa per riprendere fiato a seguito di una performance che nel complesso registra un +30% circa da inizio anno e dopo aver segnato un ritorno in area $ 32,75/oncia.
Preso atto del fatto che nelle ultime sedute il prezzo del future sia sceso in modo deciso registrando un -5%, diventa essenziale capire come si è giunti a questo punto e quali effetti possa avere rispetto al rally precedente. In primo luogo, si segnala che il trend di fondo dell’asset rimane tutt’ora altamente positivo, confermato dalla distanza verticale tra prezzo e la prima trendline (in blu).
Nella seduta di lunedì 8 ottobre, tuttavia, si è confermata la presenza di un pattern di inversione ribassista sul grafico con timeframe daily. Si tratta di un doppio massimo sulla resistenza statica (in giallo) in area $ 32,75/oncia, in concomitanza dei massimi relativi. La conferma è avvenuta con la rottura ribassista e successiva chiusura al di sotto del supporto statico (in giallo) in area $ 31,45 proiettando il prezzo sul livello dei $ 30/oncia.
Nonostante lo scenario di breve periodo suggerisca una momentanea pausa, la tendenza principale è ancora fortemente rialzista, presentando una serie di intervalli a formare delle bullish flag (in bianco) di diversa lunghezza. Entrambe proiettano il prezzo verso livelli superiori non ancora raggiunti in termini di target price: la prima comincia infatti da un movimento di lungo periodo, identificabile con il rally cominciato a febbraio 2024 e che gode di elevata significatività vista la forza con il quale ha avuto modo di confermarsi. Questo è il primo segnale che suggerisce una crescita ancora elevata in un orizzonte temporale di medio termine. La seconda bullish flag, più piccola e rapida, si riferisce invece ad un segnale di più breve periodo che proietta il prezzo verso target prossimi in area $ 34/oncia.
Il trend bullish denota la propria forza anche dal grafico dell’oscillatore RSI a 14 periodi sul quale non si evincono divergenze e, soprattutto, il supporto statico (in viola) ha permesso di rallentare la fase correttiva di questa settimana. Alla luce di quanto detto, pertanto, si suggerisce di monitorare il livello chiave del supporto statico in area $ 28,95/oncia il quale andrebbe ad invalidare il primo scenario di breve periodo e potrebbe invece aprire la strada ad uno scenario correttivo ben diverso. Una discesa verso area $ 26,75 andrebbe infatti a delineare la suggestione di un doppio massimo di lungo periodo ma si tratta al momento di un’ipotesi remota. La palla passa ora al mercato.