Notizie Notizie Italia Cinque le linee guida del nuovo piano industriale targato Rcs: titolo sale in Borsa

Cinque le linee guida del nuovo piano industriale targato Rcs: titolo sale in Borsa

17 Dicembre 2010 14:13

Rcs sale in Borsa dopo la diffusione del piano 2010-2013. Il titolo del gruppo editoriale che edita il Corriere della Sera guadagna lo 0,47%, scambiando a 1,07 euro. L’attesa è finita in via Solferino. Il nuovo piano industriale di Rcs MediaGroup ha “molti aspetti positivi”. Così ha commentato il neo consigliere di amministrazione del gruppo editoriale, Giuseppe Rotelli, al termine del cda che ha approvato il nuovo piano industriale.

 

Sono cinque le direttrici strategiche lungo cui si snoda piano: punto primo verrà rafforzata la proposta di contenuto editoriale di qualità; secondo verrà promossa la centralità della relazione con il lettore attraverso lo sviluppo di rapporti duraturi e la fidelizzazione con programmi integrati sia di gruppo, sia per brand; terzo verrà potenziata l’offerta multimediale e digitale attraverso l’evoluzione dei contenuti e dei servizi digitali a pagamento dei power brand quotidiani in Italia e Spagna, dei periodici verticali e con un ulteriore sviluppo dell’offerta di eBook e di video on-line; quarto verrà riprogettata il modello di business, con particolare focus sui ricavi digitali, sulla flessibilità della struttura dei costi e sulla revisione dell’assetto organizzativo; quinto e ultimo focalizzare gli investimenti in Italia e all’estero per supportare l’editoria tradizionale e lo sviluppo del business multimediale, disinvestendo dai soli asset non core.

 

Queste azioni saranno tali che ner il triennio 2011-2013 Rcs prevede di realizzare ricavi in crescita da 2,259 milioni nel 2010 a 2,453 milioni nel 2013 e un Ebitda in miglioramento da 197 milioni nel 2010 a 296 milioni nel 2013, con un CAGR del 14,5%. Anche l’Ebit è stimato in aumento da 80 milioni nel 2010 a 201 milioni nel 2013. Gli investimenti a piano sono per 160 milioni di euro nel periodo, mentre si prevede nel triennio una generazione di flusso di cassa (ante investimenti) per 530 milioni.

 

Rcs non indica poi quali siano le possibili ipotesi di dismissione. Il Cda ha al momento confermato l’orientamento di addivenire a dismissioni in tutto o in parte di attività o cespiti ritenuti – anche in relazione all’andamento di mercato – non strategici, o comunque ad altre forme di valorizzazione degli stessi. Continua al riguardo, anche con riferimento a Dada, il lavoro di monitoraggio del mercato affidato a un primario advisor finanziario.