La Cina taglia i tassi a sorpresa. E’ la prima volta dal 2008

La People’s Bank of China (Pboc), la banca centrale cinese, ha ridotto di 25 punti il tasso di riferimento sui depositi base e il tasso sui prestiti portandoli rispettivamente al 3,25% e al 6,31%. Si tratta della prima riduzione del costo del denaro dal 2008, quando la decisione era stata presa in risposta al crack di Lehman Brothers. La notizia è stata diffusa dallo stesso istituto centrale attraverso una nota pubblicata sul suo sito internet. La decisione sarà effettiva da domani.
Immediata la risposta positiva delle Borse europe alla decisione della Pboc. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib si è portato sui massimi di seduta, arrivando a sfiorare un rialzo dell’1% e toccando un massimo di 13.594 punti.
Da alcune settimane si rincorrevano indiscrezioni secondo le quali un intervento della Pboc sarebbe stato vicino, ma riguardavano quasi univocamente possibili tagli al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche (RRR), ossia il livello di liquidità che le banche commerciale devono obbligatoriamente destinare alla banca centrale senza poterla impiegare. La politica monetaria della Cina ha inciso su questo coefficiente per tre volte dal novembre scorso, riducendolo complessivamente dell’1,5 per cento.
La decisione di Pechino rispecchia comunque la preoccupazione delle autorità cinesi per un possibile hard landing (atterraggio duro) dell’economia colpita dal rallentamento globale. Nei primi tre mesi del 2012 la Cina è cresciuta a un tasso dell’8,1% appena al di sopra della soglia dell’8% che Pechino considera necessaria per assorbire almeno i nuovi entranti sul mercato del lavoro.
I dati di aprile relativi alla produzione industriale hanno inotre segnalato una frenata al +9,3% dal +11,9% del mese precedente; e anche i dati più recenti tra i direttori d’acquisto delle imprese non hanno fatto altro che confermare il momento non brillante di tutto il comparto manifatturiero d’Oltremuraglia.
I dati di aprile relativi alla produzione industriale hanno inotre segnalato una frenata al +9,3% dal +11,9% del mese precedente; e anche i dati più recenti tra i direttori d’acquisto delle imprese non hanno fatto altro che confermare il momento non brillante di tutto il comparto manifatturiero d’Oltremuraglia.
(notizia aggiornata alle ore 14.30)