La Cina rallenta, aussie al palo

Il cosiddetto aussie è sceso di slancio sotto quota 0,76 contro il dollaro Usa attestandosi questa mattina in area 0,756. L’Australia ha nella Cina il suo principale partner commerciale. A pesare sull’aussie c’è anche il debole riscontro dalla fiducia dei consumatori australiana, scesa del 3,2% questo mese dopo un calo dell’1,2% a marzo.
Il prodotto interno lordo della Cina è aumentato del 7% su base annua nel primo trimestre 2015, in rallentamento rispetto al +7,4% per tutto l’anno scorso e al 7,3% registrato nell’ultimo trimestre del 2014. Si tratta del ritmo di crescita più basso dal 2009. Il Fmi ieri ha confermato di prevedere per la Cina un +6,8% del Pil quest’anno. A deludere è stata soprattutto la produzione industriale, cresciuta del 5,6% su base annua a marzo, meno delle attese degli analisti che avevano pronosticato un aumento del 7%. Le vendite al dettaglio in Cina invece hanno visto a marzo una crescita su base annua del 10,2% rispetto ad una previsione degli analisti di un incremento del 10,9%.