Notizie Notizie Mondo Cina: nessun nuovo intervento di stimolo all’economia

Cina: nessun nuovo intervento di stimolo all’economia

5 Marzo 2009 09:09

L’ottimismo, merce difficile da trovare nell’attuale scenario economico e finanziario, ha la faccia di Wen Jiabao. Il premier cinese ha dichiarato di non vedere la necessità di incrementare lo stimolo fiscale all’economia oltre i quattromila miliardi di yuan (585 miliardi di dollari) messi sul piano fino a questo momento. Le voci su un probabile aumento dell’intervento, per un ammontare di circa 4.000 miliardi di yuan, si erano diffuse nella giornata di ieri e avevano spinto i mercati azionari internazionali al rialzo.


Oggi l’ottimismo del primo ministro cinese è stato invece accolto con grande scetticismo. Le Borse del Vecchio continente hanno aperto le contrattazioni con cali superiori al punto percentuale e anche Fitch non sembra totalmente convinta. Pur confermando il rating di lungo termine del Paese ad A+ e quello di breve ad AA- e l’outlook a stabile, gli analisti dell’agenzia di rating non ritengono che il piano di stimolo da 584 miliardi di dollari approvato nel novembre scorso sia in grado di bilanciare il rallentamento dell’economia. Secondo Fitch il Pil dovrebbe crescere del 5,6% quest’anno, il tasso di crescita più basso da diciannove anni a questa parte e ben lontano da quanto dichiarato dal Governo
Nella sua relazione annuale al Congresso del Popolo, Wen Jiabao ha espresso fiducia sulla capacità di raggiungere nel 2009 un obiettivo di crescita dell’8%. Il mancato annuncio di nuovi interventi si stimolo non significa tuttavia immobilità da parte del governo. E’ infatti previsto un aumento del credito per 5mila miliardi di yuan mentre il fondo governativo cinese China Investment corporation aumenterà le sue quote nelle tre maggiori banche della nazione. Il deficit di bilancio cinese dovrebbe dallo 0,4% del 2008 al 3% del 2009. Previste in crescita le spese sanitarie, per la sicurezza e per l’occupazione.


E’ proprio il tema dell’occupazione è uno dei più delicati per l’ex-Celeste Impero. Ci sono oltre 20 milioni di cittadini emigrati dalle campagne nelle grandi città che ora hanno perso il posto di lavoro. Il timore che ciò possa portare a tensioni sociali e rivolte è forte. Per tal motivo il ritmo di crescita del pil cinese deve rimanere alto e così non è stato nella seconda parte del 2008. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno il pil della Repubblica Popolare è salito “solo” del 6,7% in forte frenata rispetto al 13% dell’anno precedente.