Cina finalmente nell’indice Msci Emerging, ma il peso sarà minimo
Dopo le tre bocciature degli scorsi anni, la Cina finalmente ha ottenuto l’agognata inclusione delle azioni di categoria A (A Shares) nell’indice Msci Emerging Markets. La decisione da parte dell’index provider MSCI è arrivata ieri sera. L’inclusione delle A-shares anche da parte di MSCI era diventata una questione fondamentale per Pechino perché rappresenta un importante passo in avanti per i mercati nazionali della Cina e obbligherebbe di fatto tutti i fondi internazionali a ricalibrare gli investimenti e a dirottare miliardi nella Cina continentale. Tale inclusione, operativa dalla prossima primavera, avrà inizialmente un piccolo effetto sulla quantità di denaro straniero (6,9 mila miliardi di dollari) presente nel mercato azionario cinese.
Il FTSE, l’altro grande index provider (controllato dalla borsa di Londra), già include le azioni cinesi nei propri indici.
Promozione a metà: solo 169 società incluse
Le A Shares peseranno solo lo 0,7 per cento nella composizione dell’indice sui mercati emergenti globali di MSCI. Il via libera Msci è arrivato con paletti abbastanza rigidi che permetteranno il passaggio ad appena 169 società delle 448 originariamente previste. Tutte le azioni inserite sono azioni a larga capitalizzazione accessibili agli stranieri attraverso lo scambio di link transfrontalieri della Cina con Hong Kong.
L’inclusione inizierà in due fasi: la prima a maggio 2018 e la seconda nel mese di agosto del prossimo anno.
MSCI ha segnalato che è possibile un ruolo maggiore per le A-Shares se la Cina liberalizza ulteriormente i propri mercati. I potenziali prossimi passi includono quindi un maggiore fattore di inclusione “che aumenterebbe la ponderazione delle azioni cinesi nell’indice e l’aggiunta di titoli a media capitalizzazione”, ha commentatoHenry Fernandez, chief executive officer di MSCI, intervistato da Bloomberg Television.
“Consideriamo questo annuncio come una tappa importante nel processo di integrazione dei mercati azionari della Cina con il resto del mondo”, ha rimarcato Jonathan Garner, chief Asia and emerging-market strategist di Morgan Stanley a Hong Kong.
Argentina rimandata, l’Arabia entra nella watch list
MSCI ha invece rimandato la decisione sull’opportunità di riclassificare l’Argentina come un mercato emergente. E’ stata invece inclusa l’Arabia Saudita nella watch list per una potenziale classificazione futura come mercato emergente.