Cina: crolla la Borsa di Shanghai (-8,5%), seduta peggiore dal 2007. Timori su rallentamento economia
Non è certo un’estate tranquilla per la Borsa cinese. La piazza finanziaria di Shanghai è crollata dopo il dato, diffuso dal Dipartimento di Statistica di Pechino, sui profitti industriali cinesi a giugno che hanno mostrato una flessione dello 0,3% dopo la crescita dei mesi precedenti: a maggio, infatti gli utili delle industrie del Paese asiatico erano aumentati dello 0,6%, mentre ad aprile il rialzo era stato pari al 2,6 per cento. Il dato, che alimenta i timori di un rallentamento dell’economia del gigante asiatico, ha fatto scattare il sell-off sulla Borsa di Shanghai dove l’indice Composite ha chiuso con un tonfo di circa 8,5 punti percentuali a 3.725 punti. Si tratta della peggiore seduta dal febbraio 2007.
Il dato sugli utili industriali si aggiunge al Pmi manifatturiero cinese, pubblicato venerdì scorso, che si è attestato a 48,2 punti, i livelli minimi degli ultimi 15 mesi. Sempre durante la scorsa settimana era uscito il Pil cinese del secondo trimestre, cresciuto su base annua di 7 punti percentuali e migliore delle attese degli analisti che indicavano un progresso del 6,8 per cento. Il crollo della Borsa di Shanghai ha contagiato anche la piazza finanziaria di Hong Kong, dove l’indice Hang Seng ha lasciato sul parterre il 3,25% a 24.313 punti.
Le turbolenze sulla Borsa cinese sono iniziate lo scorso 12 giugno quando lo Shanghai Composite ha terminato un rally incredibile messo a segno negli ultimi dodici mesi. Dal 12 giugno all’8 luglio è partito un sell-off che ha portato il paniere a perdere oltre 30 punti percentuali. Qui sono intervenute la Banca centrale di Pechino e le autorità governative con una serie di misure volte a placare l’ondata di vendite. Misure che hanno permesso alla Borsa di rimbalzare con un +17,5% dall’8 luglio al 23 luglio.