Ciclici o difensivi? Da Ubs due ETF innovativi per implementare strategie settoriali

E’ da poco iniziato l’ultimo trimestre dell’anno e tra gli operatori di Borsa si pensa già a quali strategia mettere in atto da qui a fine anno. Se da un lato l’area euro paga i segnali di persistente debolezza della ripresa economica, dall’altro si guarda ai possibili effetti benefici nel corso dei prossimi mesi delle nuove misure messe in atto dalla Bce. Inoltre, di riflesso all’azione sempre più divergente di Bce e Fed, il deprezzamento vistoso dell’euro potrebbe tradursi in una consistente sponda alla ripresa dell’export dell’eurozona.
L’inizio del trimestre non è stato tra i più promettenti con le Borse che hanno pagato, soprattutto quelle dei mercati periferici dell’area euro, il mancato riferimento di Mario Draghi alla possibilità dell’avvio di un quantitative easing a margine della riunione di inizio mese. A pesare anche il perdurare di segnali di debolezza dall’economia dell’eurozona con il Pmi tedesco sceso sotto la soglia dei 50 punti, spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività economica, per la prima volta dal giugno 2013. A pagare dazio sono stati quindi soprattutto i settori ciclici.
Esposizione tattica su ciclici o difensivi
Contesto difficile da decifrare che rende opportuna un’adeguata vigilanza circa i settori su cui puntare. Novità assolute per chi vuole implementare al meglio una strategia di rotazione settoriale al variare delle condizioni di mercato sono gli ETF strategia portati anche in Italia da UBS Global Asset Management: uno sui settori ciclici dell’Eurozona (UBS ETF IE MSCI EMU Cyclical UCITS ETF A) e uno su quelli difensivi (UBS ETF IE MSCI EMU Defensive UCITS ETF A). L’Italia è il secondo mercato dove UBS ETF ha quotato questi innovativi ETF che poche settimane prima avevano fatto il loro debutto sulla Borsa di Francoforte. Lo stesso giorno, il 2 ottobre, è stato quotato da UBS anche un ETF sui titoli azionari che a livello globale che offrono dividendi più elevati (UBS ETF IE DJ Global Select Dividend UCITS ETF). “Su 7 nuovi ETF quotati a Milano da inizio anno (che portano a 60 la gamma), ben 6 sono novità assolute per Piazza Affari. Anche le recenti emissioni confermano la nostra volontà di offrire una gamma di strumenti innovativi, diversificati in base alle esigenze degli investitori e in grado di offrire soluzioni adatte in qualsiasi fase di mercato”, ha commentato Simone Rosti, responsabile Italia di UBS ETF.
Nel dettaglio i due ETF su ciclici e difensivi permettono quindi agli investitori di attuare una rotazione tattica delle proprie posizioni, in base al ciclo del mercato. Si tratta di una via di mezzo tra classici ETF azionari che permettono di prendere posizione sull’intero mercato azionario dell’eurozona e i settoriali puri. L’UBS ETF (IE) MSCI EMU Cyclical UCITS ETF permette agli investitori di prendere un’esposizione sulla performance dei settori ciclici dell’Eurozona (tecnologie dell’informazione, materiali di base, industriali, beni di consumo non essenziali e finanziari) caratterizzati da un elevato beta e un’alta sensibilità al ciclo economico; pertanto tenderanno a sottoperformare nelle fasi di rallentamento dell’economia, mentre nei momenti di ripresa/ espansione offrono rendimenti più elevati rispetto al mercato di riferimento.
Di contro l’UBS ETF (IE) MSCI EMU Defensive UCITS ETF A replica l’indice MSCI EMU Defensive Sectors Capped e permette di avere un’esposizione diversificata ai settori difensivi dell’Eurozona: beni di consumo primari, energia, salute, telecomunicazioni e utilities. Si tratta di società a basso beta che tradizionalmente versano dividendi costanti con utili stabili indipendentemente dalle fasi del ciclo economico.
Entrambi questi ETF si rifanno a indici equiponderati che danno lo stesso peso a ogni settore presente nell’indice. Non è presente rischio cambio poiché tutte le azioni sono quotate in euro.
Anche un nuovo select con Europa, Usa e Asia
Ha fatto il suo approdo a Milano anche l’UBS ETF (IE) DJ Global Select Dividend UCITS ETF, che permette di prendere posizione sulle 100 società che, a livello globale, distribuiscono un livello di dividendi costantemente più elevato rispetto alla media. L’ETF replica l’indice DJ Global Select Dividend, che è composto da 40 titoli americani, 30 europei e 30 asiatici. Il peso delle singole azioni si basa sul rispettivo dividend yield netto annuale (con un tetto massimo per assicurare un’adeguata diversificazione dell’indice) e non sulla capitalizzazione di borsa. Altri criteri di selezione comprendono la crescita dei dividendi, nonché la volontà dell’azienda di consentire agli azionisti di partecipare agli utili.