A Piazza Affari giornata dai due volti: Ftse Mib chiude a -0,4% con galassia Agnelli e Telecom in affanno
Piazza Affari perde quota a fine seduta in scia all’incertezza di Wall Street. Il Ftse Mib segna così in chiusura -0,41% a quota 20.030 punti dopo l’oltre +2% della vigilia.
Giornata dai due volti
La prima parte di giornata era stata sostenuta dalla possibile schiarita sul fronte colloqui Usa-Cina, con il vicepremier cinese Liu He che ha sentito telefonicamente il rappresentante del commercio Usa Robert Lighthizer e il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin, per rendere operativo l’accordo commerciale sulla Fase 1 siglato tra i rispettivi paesi lo scorso 15 gennaio. Poi nel pomeriggio l’umore positivo si è placato con l’andamento debole di Wall Street dettato dalla debole lettura della fiducia dei consumatori Usa e l’avanzata dell’uragano Laura che entro domani sera dovrebbe arrivare nel Sud degli Stati Uniti e provocare l’interruzione delle operazioni delle principali raffinerie di petrolio nel Texas orientale e in Louisiana.
Dal fronte macro, indicazioni leggermente sopra le attese in Europa sia dal PIL tedesco (-9,7% t/t nel 2° trimestre, rivisto dal -10,1% della prima lettura), sia dall’indice Ifo tedesco di agosto, salito a 92,6 punti.
Banche in ordine sparso
Sul parterre di Piazza Affari giornata sull’altalena per le banche che inizialmente avevano cavalcato il ritorno dell’ipotesi di una bad bank europea. In chiusura bene Bper (+0,38%), mentre UniCredit (-0,59%) e Intesa Sanpaolo (-0,28%) hano ceduto alle vendite. Gli ultimi rumor riportati da Il Sole 24 Ore indicano l’avvicinarsi della ‘bad bank’ per gli Npl degli istituti europei con un incontro informativo in programma il 25 settembre. “Rispetto al passato, ora che le probabilità che questo progetto possa realizzarsi siano abbastanza alte vista l’eccezionalità e la gravità della situazione, che coinvolge tutti i paesi e considerati i progressi registrati dalle banche in termini di convergenza verso standard comuni (NPE ratio, CET1, leverage etc)”, argomentano gli esperti di Equita SIM.
Male ENI, TIM e galassia Agnelli
Acquisti oggi su Generali a +0,57% con l’assist della promozione a buy da parte degli analisti di Bank of America Merrill Lynch.
Sul versante opposto, prese di profitto su Eni (-1,38% a 8,078 euro) dopo il balzo di oltre il 4% di ieri. Il titolo del gruppo petrolifero guidato da Claudio Descalzi non ha seguito quest’oggi il rally del petrolio. Intanto, a fine mese dovrebbero pervenire ad ENI diverse offerte vincolanti per i suoi asset australiani. L’indiscrezione parla di una valutazione del portafoglio di gas australiano di Eni pari a 1 miliardo di dollari. “Lo smobilizzo fa parte dell’exit strategy di Eni dalle aree non-core, al fine di mantenere un bilancio solido e una generazione di cassa, colpiti dai bassi prezzi del petrolio e dalla pandemia del COVID-19”, rimarcano gli analisti di Banca IMI che hanno rating hold sull’azione.
In affanno anche tutta la galassia Agnelli con -2,35% per la holding Exor, -2,17% CNH e -1,14% FCA.
Male anche Telecom Italia scesa dell’1,39%. A meno di una settimana dal cda del 31 agosto che potrebbe portare a un avvicinamento delle posizioni sul fronte rete unica sotto la regia del Tesoro e le ultime indicazioni riportate da diversi organi di stampa che vedono l’intesa con il fondo Kkr sempre più vicina.