Cell Therapeutics: presentati all’ASCO due studi su potenzialità farmaco a base Zevalin
All'incontro annuale dell'American Society of Clinical
Oncology (ASCO), sono stati presentati due studi che hanno investigato l'utilità potenziale dell'immunoterapia a base di Zevalin, quale sostituzione dei fasci esterni di radiazioni or supplemento della chemioterapia ad alto dosaggio ai fini del trattamento del linfoma non-Hodgkin. Lo rende noto Cell Therapeutics, che commercializza lo Zevalin negli USA. "Questi due studi accrescono la crescente mole di dati indicanti come la radioimmunoterapia possa essere un utile sussidio al trapianto di cellule staminali nello stadio tardivo del linfoma non-Hodgkin. Non sembra ritardare l'innesto o accrescere sostanzialmente le tossicità della chemioterapia a dosi elevate", ha dichiarato Jack W. Singer, M.D., Direttore medico di CTI. "Sono giustificati studi controllati per determinare gli attuali rischi e benefici di RIT in questo contesto".
Oncology (ASCO), sono stati presentati due studi che hanno investigato l'utilità potenziale dell'immunoterapia a base di Zevalin, quale sostituzione dei fasci esterni di radiazioni or supplemento della chemioterapia ad alto dosaggio ai fini del trattamento del linfoma non-Hodgkin. Lo rende noto Cell Therapeutics, che commercializza lo Zevalin negli USA. "Questi due studi accrescono la crescente mole di dati indicanti come la radioimmunoterapia possa essere un utile sussidio al trapianto di cellule staminali nello stadio tardivo del linfoma non-Hodgkin. Non sembra ritardare l'innesto o accrescere sostanzialmente le tossicità della chemioterapia a dosi elevate", ha dichiarato Jack W. Singer, M.D., Direttore medico di CTI. "Sono giustificati studi controllati per determinare gli attuali rischi e benefici di RIT in questo contesto".