News Capodanno cinese 2014: al galoppo con i consumi cinesi nell’anno del cavallo

Capodanno cinese 2014: al galoppo con i consumi cinesi nell’anno del cavallo

Pubblicato 30 Gennaio 2014 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:30

La Cina, principale motore della crescita in Asia e seconda potenza economica mondiale avviata a divenire la prima economia nel corso dei prossimi anni, domani si appresta a celebrare il suo Capodanno con il quale avrà inizio l'Anno del Cavallo. Di seguito pubblichiamo un commento sui temi di investimento più promettenti per l'Anno del Cavallo elaborato da Raymond Ma, Gestore del fondo FF China Consumer Fund di Fidelity Worldwide Investment fin dal lancio avvenuto tre anni fa.




Con il dodicesimo Piano Quinquennale (2011-2015) la Cina aveva annunciato di volere puntare a un miglioramento qualitativo, piuttosto che quantitativo, della propria crescita adottando politiche economiche mirate innanzitutto a stimolare i consumi interni e ad accelerare l'ammodernamento dell'industria.




Più recentemente, a fine 2013, il Terzo Plenum del Partito, ha fatto emergere con vigore la volontà politica di trasformare l'economia cinese con una transizione da un modello basato su investimenti ed esportazioni a uno incentrato sui consumi. Il Terzo Plenum ha, infatti, adottato un programma di riforme sistemiche che puntano a trasformare l'economia e la società cinese.




È evidente l'impegno del Presidente Xi Jinping a ridurre l'intervento dello Stato nel mercato, dando a quest'ultimo un ruolo di maggiore importanza nella determinazione dei prezzi delle risorse e creando un contesto competitivo uniforme per le imprese di proprietà statale. Si apre, così, la strada a un maggiore protagonismo dei settori privati nell'economia cinese.




Il documento programmatico del Terzo Plenum elenca, inoltre, importanti riforme finalizzate allo stimolo dei consumi interni e a una ridistribuzione del reddito. Il programma prevede, per esempio, un sostanziale allentamento della politica del figlio unico, la negoziabilità dei diritti di proprietà terrieri, l'abolizione del sistema di certificazione di residenza "Hukou" nelle città minori e, dunque, un maggiore accesso al welfare e alla previdenza sociale per i lavoratori migranti nelle aree metropolitane.




L'obiettivo comune di queste iniziative è quello di alimentare la domanda interna e di accrescere la penetrazione della ricchezza e dei consumi, in particolare nelle aree rurali e nelle province minori. Queste riforme dovrebbero contribuire a stimolare i consumi interni, a beneficio dei comparti produttivi a questi collegati.




Come gestore del fondo FF China Consumer Fund prediligo i settori della "Nuova Cina" proprio perché sono composti in gran parte da imprese private che nei prossimi anni dovrebbero registrare una crescita molto più sostenuta rispetto al resto dell'economia cinese. Sulla scia delle riforme recentemente annunciate sono, inoltre, ottimista per l'Anno del Cavallo.




Per il 2014 mi aspetto, infatti, un incremento stabile del PIL cinese nell'ordine del 7,5-7,7%. Si potrebbe osservare un rallentamento della crescita degli investimenti pubblici in immobilizzazioni fisse e nelle esportazioni, ma al contempo i consumi dovrebbero evidenziare un'espansione del 9-10% al netto dell'inflazione e nonostante la campagna anti-corruzione, che impatta negativamente alcune tipologie di beni di consumo. La crescita dei consumi sarà ulteriormente sostenuta dalla solidità dell'occupazione, dalla crescita vigorosa dei salari, dalla stabilizzazione delle prospettive economiche e dall'aumentata ricchezza derivante dall'apprezzamento degli immobili residenziali.




La Nuova Cina si va, quindi, delineando in un contesto nel quale la forza lavoro e le risorse a basso costo non saranno più il fulcro della crescita economica e verranno sostituite da una crescita più sostenibile e da un'economia maggiormente incentrata sui consumi interni, sul mercato e sulle imprese private.




Vi sono, però, asset che risultano penalizzati nello scenario che si va formando, come le materie prime e i prodotti industriali che hanno registrato una crescita eccezionale negli ultimi trent'anni ma che oggi hanno problemi di capacità in eccesso, mentre i maggiori beneficiari della nuova fase di crescita saranno i settori della Nuova Cina, cioè le migliori aziende attive non solo nei settori dei beni di consumo discrezionali e di base, ma anche nei settori dell'informatica e di internet, delle assicurazioni, delle energie rinnovabili e della sanità.