Notizie Notizie Italia Capodanno: il brindisi è sempre più italiano, lo spumante è il più venduto al mondo

Capodanno: il brindisi è sempre più italiano, lo spumante è il più venduto al mondo

29 Dicembre 2015 07:59
Il brindisi è sempre più italiano. Lo spumante si conferma il vino frizzante più venduto al mondo, superando di gran lunga con oltre 2,7 milioni di ettolitri il blasonato champagne (1,8 milioni). Peccato però che il divario di valore rimane ancora incolmabile. 
La battaglia in cifre tra spumante e champagne
In attesa del brindisi di Capodanno, Wine Monitor ha fatto il punto sulla crescita dell’export di spumante italiano. Oltre l’85% dei vini sparkling esportati nel mondo proviene da Italia,  Francia e Spagna. Nel 2014 questi tre Paesi hanno venduto insieme oltre i propri confini più di 5,7 milioni di ettolitri di spumanti per un controvalore di 3,9 miliardi di euro. Le stime Wine Monitor sull’export 2015 indicano una crescita congiunta rispetto all’anno precedente dell’8% in volume e del 15% in valore per gli spumanti dei tre top exporter mondiali.
Pur a fronte di questo progresso, il divario con i più “blasonati” sparkling francesi resta però enorme: le esportazioni dei cugini d’oltralpe dovrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro, di cui oltre 2,7 miliardi grazie allo Champagne, contro i 990 milioni per lo spumante tricolore. Molto più staccata la Spagna, con circa 420 milioni di euro di vendite oltre frontiera. D’altronde, i prezzi medi all’export sono più che eloquenti: 17,1 euro/litro per i francesi (25,3 €/litro nel caso dello Champagne) contro i 3,57 dei nostri spumanti (3,59 €/litro per il Prosecco, 3,42 €/litro per l’Asti) e i 2,55 degli spagnoli (3,11 €/litro i Cava).
“Nel mondo è soprattutto grazie agli spumanti se i consumi di vino sono in crescita”, sostiene Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma. “Solo negli ultimi dieci anni, il consumo di sparkling è aumentato di oltre il 30% contro una percentuale che, per quanto riguarda il vino nel suo complesso, non è andata oltre il 5%. Contestualmente, anche gli scambi internazionali sono cresciuti di oltre il 60% in valore e l’export di spumanti italiani è andato ben al di là di questa performance: +242%”. 
Lo scatto delle esportazioni italiane è avvenuto proprio con la crisi economica. Nella ricerca di prodotti di qualità ma a prezzi più convenienti, i consumatori hanno rivolto la propria attenzione verso gli sparkling italiani a discapito dei francesi e da allora gli spumanti italiani non solo hanno consolidato la propria posizione di mercato ma stanno continuando a crescere. 
Le etichette italiane più richieste
Circa l’80% dei quantitativi esportati dall’Italia fa riferimento a spumanti Dop, al cui interno il ruolo di attore protagonista spetta al Prosecco che poi rappresenta il vero artefice del sorpasso ai danni dei francesi. I mercati dove il Prosecco sta conoscendo un vero e proprio boom sono il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Svizzera, il Canada e i Paesi Scandinavi. Ha invece sofferto l’Asti che, al contrario, dal 2009 ad oggi è calato nei volumi venduti oltre frontiera di oltre il 30%, subendo una riduzione delle vendite soprattutto in Russia, Germania, Stati Uniti e Giappone.