Canone RAI: importo e scadenze della tassa più evasa dagli italiani
Il nuovo anno è iniziato da poco e come sempre, tra le scadenze incombenti, troviamo il tanto vituperato Canone RAI, la tassa legata alla fruizione del servizio radio televisivo nazionale. Ormai in vigore dal 1954, questa imposta pesa e non poco sulle tasche degli italiani ed è forse la più odiata delle tassazioni tanto che, si calcola, la percentuale degli evasori è cresciuta fino a raggiungere il 47%, con conseguenti ricadute negative sulle casse statali, oltre che, chiaramente, sui cittadini che ancora ottemperano al loro dovere di contribuenti.
A risultare particolarmente sgradito non è tanto l’importo, rateizzabile e rimasto invariato rispetto allo scorso anno, quanto il principio alla base della tassazione, che colpisce indiscriminatamente i possessori di apparecchi in grado di trasmettere il segnale radiotelevisivo, indipendentemente dall’uso che dell’oggetto viene fatto. Nel corso degli anni lo Stato ha provveduto a specificare ulteriormente l’ambito di applicazione del canone, adattandolo all’evoluzione della tecnologia.
Ad oggi sono quindi obbligati al pagamento della tassa i possessori dei seguenti apparecchi: ricevitori tv, ricevitori radio, ricevitori radio/tv satellitari o digitale terrestre, riproduttori multimediali, chiavette usb e apparecchi telefonici che siano in grado di trasmettere il segnale radio o tv o che si possano adattare allo scopo. Restano esclusi: i pc privi di sintonizzatore tv, i monitor per pc, i videocitofoni e le casse acustiche.
Anche l’importo della tassa ha subito continue modifiche e rivalutazioni. Originariamente fissato alla cifra di 15.000 lire (1954), è cresciuto quasi costantemente nel corso degli anni, registrando un incremento medio nominale dell’1,4%, con picchi di 15 e 7 punti percentuali rispettivamente nel biennio 1991-1992. Anche per questo 2014 si era da più parti annunciato un aumento di circa sei euro, che non ha però trovato conferma. Ne consegue che per il 2014 l’importo del canone RAI è rimasto invariato rispetto allo scorso anno e ammonta a 113,50 euro, pagabili in un’unica soluzione o secondo piani di pagamento rateali semestrali (rate da 57,92 euro) o trimestrali (rate da 30,16 euro).
Le scadenze sono quelle che abbiamo ormai imparato a conoscere: 31 gennaio nel caso di unica corresponsione annuale, 31 gennaio e 31 luglio per la rateizzazione semestrale, 31 gennaio, 31 aprile, 31 luglio e 31 ottobre per quella trimestrale. Qualora la scadenza coincidesse con un sabato o una giornata festiva, il pagamento potrà essere effettuato nel primo giorno lavorativo utile.
Il pagamento può essere effettuato presso gli uffici postali, le tabaccherie, gli sportelli bancomat oppure tramite internet o telefono, utilizzando carta di credito o addebito bancario. Anche in questo caso lo Stato resta al passo con i tempi: sarà possibile versare gli importi anche tramite smartphone e tablet.
Le modalità di pagamento viste non valgono però per i pagamenti effettuati oltre i termini. In questo caso si dovrà utilizzare un bollettino C/c 1107, intestandolo a “AG. ENTRATE DP. I UFF. TERR. TO 1 SATRECUPERO CANONI ABBONAMENTO TV” maggiorando l’importo della sanzione amministrativa prevista, pari a 4,47 euro per un ritardo inferiore ai 30 giorni e a 8,94 euro oltre tale soglia.