Il calo del greggio si fa sentire, la Bank of Canada sorprende tutti
Mossa a sorpresa della Bank of Canada che ha ridotto il tasso di riferimento per la seconda volta da inizio anno per contrastare gli effetti negativi del calo dei prezzi del greggio. Con un’economia vista in contrazione nella prima metà dell’anno, la BoC ha limato il tasso overnight di 25 punti base allo 0,5%.
“La revisione al ribasso dell’outlook di crescita ha incrementato i rischi di una caduta dell’inflazione”, si legge nel comunicato diffuso dall’istituto guidato da Stephen Poloz. Dopo il -0,6% dei primi tre mesi l’economia canadese nel secondo trimestre è vista in contrazione di mezzo punto percentuale mentre per l’anno corrente la view sulla crescita economica è stata tagliata dall’1,9 all’1,1 per cento (nel 2016 il dato passa dal 2,5 al 2,3%). Nelle condizioni attuali la l’istituto centrale con sede a Ottawa stima che il ritorno a una situazione in cui l’inflazione si attesterà in quota 2% “su basi sostenibili” non avverrà prima del 2017 (fine 2016 in precedenza).
L’inattesa decisione della BoC ha immediatamente favorito il cambio con il biglietto verde, spintosi fino a 1,29278 Cad, il livello maggiore dal marzo del 2009. Livelli che non si vedevano invece dall’ottobre del 2008 per il cross sterlina/dollaro canadese, salito a 2,01458.
Gli acquisti sul greenback sono favoriti dalle indicazioni in arrivo dalle parole del n.1 della Fed Janet Yellen. Nel corso della testimonianza al Congresso, la Yellen ha ribadito che “se l’andamento dell’economia continuerà a rispettare le attese, le condizioni economiche renderanno appropriato a un certo punto dell’anno alzare tasso sui Fed Funds”. L’economia è destinata “a rafforzarsi con il passare dei mesi” mentre il tasso di disoccupazione “scenderà gradualmente”. In attesa del voto del parlamento greco sul pacchetto di riforme che farà scattare il terzo piano di salvataggio, il cross tra euro e dollaro arretra di quasi mezza figura a 1,0970 usd.