Notizie Cable azzera le perdite, per operatori impatto Brexit inferiore alle stime

Cable azzera le perdite, per operatori impatto Brexit inferiore alle stime

4 Luglio 2016 10:59

Avvio di ottava altalenante per il cable. In una seduta priva del faro dei listini statunitensi, la sterlina ha registrato un indebolimento a seguito della pubblicazione dell’indice Pmi relativo il comparto delle costruzioni che, causa Brexit, a giugno è sceso da 51,2 a 46 punti (sui minimi dal 2009 e sotto la soglia dei 50 punti che separa espansione e recessione dell’attività economica).

Sceso fino a 1,3239 dollari, il cambio GBP/USD passa di mano a 1,3284 (+0,17%) dopo la notizia che Nigel Farage, il leader dell’Independence Party, lascerà la guida del partito. “Sento di aver fatto la mia parte, non potrò fare di più e per questo penso sia giusto che lasci la guida dell’UKIP”, ha detto Farage nel corso di un incontro con la stampa. I mercati stanno invece interpretando la notizia come un nuovo colpo al fronte del “Leave” che potrebbe portare a un clamoroso ripensamento.

Joshua Mahony di IG conferma la sua view ribassista “fino a che non assisteremo a una chiusura oraria sopra 1,3504 dollari”. “Supporti chiave sono fissati a 1,3206 e 1,3121”, rileva l’esperto. Prospettive “bearish” anche per Barclays Capital che fissa target al ribasso “verso le aree a 1,3015 e 1,2750”.

La sterlina potrebbe invece contenere le perdite per Robin Brooks, Silvia Ardagna e Michael Cahill di Goldman Sachs Macro Markets Strategy. Riteniamo che l’uscita dall’Unione europea possa innescare una forte dose di incertezza e penalizzare la crescita britannica ma non crediamo che ci sarà una grande discesa del pound, rilevano i tre. Per GS il cambio tra il pound e il biglietto verde si attesterà a 1,32 nel giro di tre mesi per salire a 1,34 e 1,35 in sei e dodici mesi.

A sostenere la sterlina ci potrebbero pensare i flussi di capitale, visto che anche dopo il voto “i mercati stanno funzionando normalmente, i capitali si muovono normalmente e, a livello globale, gli operatori stanno rilevando che si tratta di uno shock minore per l’economia globale”.