Notizie C. Beauchamp: le pressioni per un intervento per frenare lo yen non sono destinate a svanire

C. Beauchamp: le pressioni per un intervento per frenare lo yen non sono destinate a svanire

14 Settembre 2010 13:00

Il dollaro/yen dopo i minimi da 15 anni torna a crescere scambiando in questo momento a 83,230. Dopo che il premier Kan è stato confermato alla guida del PdJ, il Partito democratico giapponese, la divisa statunitense era scivolata ai nuovi minimi (83,07 yen) degli ultimi 15 anni contro la moneta nipponica. La vittoria di Kan allontana le ipotesi di interventi decisi della Bank of Japan per contrastare la corsa dello yen.

Come ha rilevato Christopher Beauchamp di IG Markets, “il successo di Naoto Kan potrebbe significare uno yen ancora molto forte per il prossimo futuro, vista la sua riluttanza a intervenire attivamente sui mercati valutari. E’ nota inoltre la sua intenzione di mantenere l’emissione di debito da parte del governo giapponese sotto controllo, altro fattore positivo per lo yen dato che gli investitori rimarranno fiduciosi sui piani per i tagli alla spesa di Tokyo”. Tuttavia, ha proseguito Beauchamp,” pressione per un intervento sulla valuta non dovrebbe svanire facilmente, visto che i massimi toccati dallo yen rispetto al dollaro USA continuano a danneggiare gli esportatori giapponesi; ma più si continua a parlare di intervento, minore è l’effetto che potrà avere”.

Poco fa sono poi arrivati i dati relativi le vendite al dettaglio statunitensi di agosto, cresciute dello 0,4% rispetto alla precedente rilevazione e dello 0,6% nella versione al netto del comparto auto. Entrambi i dati sono risultati migliori delle attese, aumentando negli investitori la voglia di asset rischiosi.

In salita dopo i dati statunitensi anche l’euro/dollaro, penalizzato nella prima parte di seduta dai dati relativi produzione industriale europea, invariata m/m a luglio, e fiducia degli investitori tedeschi misurata dall’indice Zew, sceso a settembre a -4,3 punti (da 14 punti). In questo momento per acquistare un euro sono necessari 1,2862 dollari, in linea con il dato precedente. Per Beauchamp “i dati continuano a evidenziare una certa lentezza nella ripresa economica europea, visto anche il calo delle esportazioni rispetto ai livelli impressionanti visti nella prima metà dell’anno”.

In crescita dello 0,16% il cable, il cross sterlina/dollaro, che si muove in scia del +3,1% fatto registrare dall’inflazione di agosto, ben al di sopra del +2% fissato dalla Banca di Inghilterra. Il dato sui prezzi al consumo ha bilanciato le indicazioni deludenti arrivati dai prezzi delle abitazioni. Da un lato l’indice del Royal Institute of Chartered Surveyors ha registrato un calo a -32 punti ad agosto, dall’altro il Dipartimento della Comunità e degli enti locali ha registrato un +0,3% per i prezzi a luglio, in rallentamento rispetto al +0,4% precedente.

“La debolezza del mercato immobiliare, causata dalle rigide condizioni di prestito, è stata aggravata dal timore che i tagli alla spesa possano avere un impatto sulla ripresa economica della nazione. Queste preoccupazioni continuano a pesare sulla sterlina, nonostante il recente miglioramento dei dati sulla fiducia dei consumatori”, rileva Beauchamp.