Notizie Dati Macroeconomici Bundesbank: QE penalizza la redditività. Bce: finanziamenti in ripresa

Bundesbank: QE penalizza la redditività. Bce: finanziamenti in ripresa

20 Ottobre 2015 18:16

La politica di allentamento quantitativo (QE, Quantitative Easing) della Banca centrale europea non produce benefici per le banche tedesche. È quanto emerge dal Rapporto trimestrale sull’andamento degli impieghi elaborato dalla Bundesbank, la Banca centrale della prima economia europea. “La liquidità aggiuntiva utilizzata anche per la concessione dei prestiti è dovuta quasi totalmente a un aumento dei depositi bancari e, quasi per nulla, dalla vendita di attivi con valutazioni di mercato da parte delle banche”. Oltre a non portare benefici, continua la BuBa, il QE in salsa europea finisce per comprimere il margine di interesse riducendo la redditività degli istituti di credito tedeschi.

Il report arriva a ridosso della riunione della Bce che potrebbe continuare il processo di sdoganamento di un possibile incremento degli stimoli, un tema particolarmente attuale alla luce del ritorno dell’inflazione europea in territorio negativo (-0,1% annuo a settembre, primo segno meno da marzo) e delle turbolenze che agitano i mercati. Anche se nella riunione di giovedì, che si terrà a Malta, il board della Bce con tutta probabilità confermerà il QE agli attuali 60 miliardi/mensili e confermerà la disponibilità ad aumentare gli stimoli, diversi analisti ritengono che nel meeting di dicembre potrebbe essere deciso un rafforzamento e/o un’estensione dello shopping.

Bce: il QE sta facendo ripartire il mercato del credito
Al di là dei prezzi al consumo, gli acquisti di titoli da parte della Banca centrale europea stanno favorendo la ripresa dei finanziamenti. È quanto emerge dall’indagine trimestrale della stessa Banca centrale europea. Secondo l’Eurotower il QE in salsa europea da 1,1 miliardi di euro sta contribuendo a far ripartire il mercato del credito favorendo la ripresa del vecchio continente.

Lo studio elaborato dall’istituto guidato da Mario Draghi conferma che le misure avviate a marzo si stanno rivelando più efficaci in quei Paesi, come il nostro, in cui il congelamento del credito è stato più accentuato. In Italia  il numero di banche che ha registrato un allentamento delle condizioni creditizie è salito del 38% e, nel campo del credito al consumo, il dato segna un +25%. Sostanziale stabilità invece per i dati relativi Germania, Spagna e Olanda, e lieve inasprimento per la Francia.