Brexit: tutto pronto per il primo consiglio europeo a 27. Obiettivo: definire linee guida nei negoziati
S’incontreanno domani i leader dell’Unione europea (si tratta del primo incontro formale a 27 Paesi, senza il Regno Unito) per discutere delle tematiche riguardanti la Brexit e definire le linee guida da seguire nei negoziati.
“Non discuteremo delle future relazioni con il Regno Unito fintanto che non avremo raggiunto sufficienti progressi sui principali temi relativi all’uscita dal Regno Unito dall’UE. Questa non è solo una questione di tattica, ma – data lo scarso tempo a disposizione per concludere le trattative – è l’unico approccio possibile”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha inviato una lettera ai 27 capi di stato alla vigilia del meeeting del Consiglio europeo che prenderà il via alle 12.30
In altre parole, ha proseguito Tusk, “prima di discutere del nostro futuro dobbiamo uscire dal nostro passato. Innanzi tutto dobbiamo assicurare le migliori garanzie per i cittadini e le loro famiglie, che devono essere accompagnate da procedure amministrative semplici e lineari”. Inoltre, per garantire la pace tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord “bisogna evitare frontiere ‘hard'”, ha aggiunto il leader. “Solo una volta che stabiliremo all’interno del Consiglio Europeo che sono stati raggiunti sufficienti progressi su questi temi, allora saremo in grado di avere dei colloqui sul futuro rapporto con il Regno Unito”, ha scritto Tusk.
E’ trascorso quasi un mese dall’avvio ufficiale della Brexit. Lo scorso 29 marzo è stata consegnata al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, la lettera firmata dal premier Theresa May per la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che segna l’avvio ufficiale dell’iter di uscita del Regno Unito dall’Ue.
“Non c’è alcun motivo per fingere che sia un giorno felice, né a Bruxelles né a Londra, ma, paradossalmente, c’è anche qualcosa di positivo nella Brexit – aveva dichiarato Tusk – ci ha reso una comunità a 27 più determinata e più unita che mai. Sono pienamente convinto di questo, soprattutto dopo la dichiarazione di Roma, e oggi posso dire che resteremo determinati e uniti anche in futuro, anche durante i difficili negoziati”.