Brexit, Parlamento UK boccia mozione Johnson per velocizzare iter legge. Si attende mossa Ue
Niente da fare. Il Parlamento britannico ha bocciato una mozione presentata dal premier Boris Johnson, volta a velocizzare i tempi per la ratifica, da parte di Westminster, dell'accordo di divorzio del Regno Unito dall'Ue, il cosiddetto Withdrawal Agreement.
Johnson è stato così costretto dagli eventi ad annunciare "una pausa" nell'iter di approvazione della legge sulla Brexit e ha detto, a questo punto, di aspettare le prossime mosse di Bruxelles: "In ogni caso usciremo dall'Ue e usciremo con questo accordo".
Ma se dalla Francia arriva il monito che l'Europa non può attendere all'infinito che Londra prenda una decisione, a questo punto è molto probabile che l'Ue estenda l'Articolo 50, e dunque rinvii di nuovo la data sulla Brexit.
Detto questo, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è così espresso:
"Seguiamo molto da vicino gli eventi a Westminster e non è possibile o immaginabile che il Parlamento europeo ratifichi l'accordo prima di Westminster: quindi, prima Londra, poi Bruxelles e Strasburgo".
Dal canto suo, Boris Johnson è orientato invece - nel caso di una ennesima estensione della data sulla Brexit - a indire elezioni anticipate, probabilmente prima di Natale.
Johnson è stato così costretto dagli eventi ad annunciare "una pausa" nell'iter di approvazione della legge sulla Brexit e ha detto, a questo punto, di aspettare le prossime mosse di Bruxelles: "In ogni caso usciremo dall'Ue e usciremo con questo accordo".
Ma se dalla Francia arriva il monito che l'Europa non può attendere all'infinito che Londra prenda una decisione, a questo punto è molto probabile che l'Ue estenda l'Articolo 50, e dunque rinvii di nuovo la data sulla Brexit.
Detto questo, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è così espresso:
"Seguiamo molto da vicino gli eventi a Westminster e non è possibile o immaginabile che il Parlamento europeo ratifichi l'accordo prima di Westminster: quindi, prima Londra, poi Bruxelles e Strasburgo".
Dal canto suo, Boris Johnson è orientato invece - nel caso di una ennesima estensione della data sulla Brexit - a indire elezioni anticipate, probabilmente prima di Natale.