Brexit, Boris Johnson: ‘se Ue non accetta offerta, alternativa è no-deal Brexit. Corbyn vuole il caos’
Nel suo discorso alla Conferenza annuale del partito dei conservatori, il premier Boris Johnson non risparmia stoccate al leader dei laburisti, Jeremy Corbin, e all'Unione europea.
Il premier ribadisce la sua determinazione a realizzare la Brexit, affermando che se Bruxelles non accetterà la sua offerta, "l'alternativa sarà un no-deal Brexit".
Dito puntato contro il leader dell'opposizione Corbyn:
"Gli elettori sono disperati, perchè vogliono che ci concentriamo su quelle che solo le loro altre priorità: quello che la gente vuole, quello che i sostenitori del Leave vogliono, quello che i Remainer vogliono, quello che il mondo intero vuole, ovvero che andiamo avanti. Ed è per questo che usciremo dall'Unione europea il 31 ottobre. Realizziamo la Brexit: lo possiamo fare, lo dobbiamo fare e lo faremo".
Johnson ha continuato:
"Corbyn vuole trasformare l'intero 2020 - che dovrebbe essere un grande anno per questo paese - nel caos e nella cacofonia di due altri referendum: un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia, anche se agli scozzesi è stato garantito che il voto del 2014 sarebbe stato un'occasione unica, e un secondo referendum sull'Unione europea, anche se ci è stato promesso che il voto del 2016 sarebbe stata un'occasione unica. Potete immaginare altri tre anni così? E' questa l'agenda di Corbyn: rimanere nell'Ue oltre il 31 ottobre, pagare un miliardo di sterline al mese per questo privilegio, per poi far fronte ad anni di incertezza per le aziende e tutti".
"Amici miei - ha concluso Johnson - ho paura che dopo tre anni e mezzo la gente stia iniziando a sentirsi presa in giro. Sta iniziando a sospettare che ci siano forze in questo paese che, semplicemente, non vogliono realizzare la Brexit. E se queste impressioni si riveleranno vere, allora credo che ci saranno pesanti conseguenze sulla fiducia nella democrazia. Realizziamo la Brexit il 31 ottobre, per permettere al nostro paese di andare avanti".
Il premier ribadisce la sua determinazione a realizzare la Brexit, affermando che se Bruxelles non accetterà la sua offerta, "l'alternativa sarà un no-deal Brexit".
Dito puntato contro il leader dell'opposizione Corbyn:
"Gli elettori sono disperati, perchè vogliono che ci concentriamo su quelle che solo le loro altre priorità: quello che la gente vuole, quello che i sostenitori del Leave vogliono, quello che i Remainer vogliono, quello che il mondo intero vuole, ovvero che andiamo avanti. Ed è per questo che usciremo dall'Unione europea il 31 ottobre. Realizziamo la Brexit: lo possiamo fare, lo dobbiamo fare e lo faremo".
Johnson ha continuato:
"Corbyn vuole trasformare l'intero 2020 - che dovrebbe essere un grande anno per questo paese - nel caos e nella cacofonia di due altri referendum: un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia, anche se agli scozzesi è stato garantito che il voto del 2014 sarebbe stato un'occasione unica, e un secondo referendum sull'Unione europea, anche se ci è stato promesso che il voto del 2016 sarebbe stata un'occasione unica. Potete immaginare altri tre anni così? E' questa l'agenda di Corbyn: rimanere nell'Ue oltre il 31 ottobre, pagare un miliardo di sterline al mese per questo privilegio, per poi far fronte ad anni di incertezza per le aziende e tutti".
"Amici miei - ha concluso Johnson - ho paura che dopo tre anni e mezzo la gente stia iniziando a sentirsi presa in giro. Sta iniziando a sospettare che ci siano forze in questo paese che, semplicemente, non vogliono realizzare la Brexit. E se queste impressioni si riveleranno vere, allora credo che ci saranno pesanti conseguenze sulla fiducia nella democrazia. Realizziamo la Brexit il 31 ottobre, per permettere al nostro paese di andare avanti".