Brembo: profitti 2012 in forte crescita a 77,8 milioni, dividendo sale a 0,40 euro
Brembo ha archiviato il 2012 con un utile netto balzato dell'81,1% a 77,8 milioni di euro rispetto ai 42,9 milioni registrati l'anno precedente. In aumento del 10,7% il fatturato che è ammontato a 1.388,6 milioni di euro dagli 1.254,5 milioni del 2011 grazie, spiega la società in una nota, al contributo positivo delle applicazione per auto, moto e competizioni. A livello geografico, le aree che hanno maggiormente contribuito alla crescita sono la Germania, le cui vendite segnano un incremento del 20,5% rispetto al 2011, e il Nordamerica, in progresso di oltre il 30%. Quello tedesco si conferma il primo mercato per il gruppo, giunto a rappresentare il 23,7% dei ricavi totali, seguìto dal Nordamerica (22,5% dei ricavi) e dall'Italia (15% del totale). Italia e Francia risentono della difficile situazione del comparto automobilistico europeo e calano rispettivamente del 7,1% e del 3,4% nel confronto con l'esercizio 2011. Il Regno Unito invece cresce del 18,8%.
Il margine operativo lordo (Ebitda) ha messo a segno un progresso del 15,3% a 171,6 milioni (148,8 milioni nel 2011) mentre il risultato operativo (Ebit) è passato da 73,3 milioni agli attuali 89,4 milioni di euro in crescita del 21,9%. L'indebitamento netto al 31 dicembre 2012 è risultato pari a 320,7 milioni di euro, in lieve peggioramento rispetto ai 315 milioni dell'esercizio precedente. Il Cda proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,40 euro per azione (+33,3% da quello erogato nel 2011). Le proiezioni degli ordinativi in portafoglio confermano per la società una crescita dei ricavi anche per tutto il 2013. La progressiva saturazione degli impianti realizzati nel corso del periodo 2010-2012 contribuirà positivamente alla crescita dei margini, coerentemente con quanto annunciato.
"Brembo ha continuato a registrare a livello globale un incremento di fatturato e redditività grazie alla capacità di fare innovazione e di gestire produzioni localizzate in tutto il mondo, nonostante la crisi abbia fortemente penalizzato il mercato dell'auto in Italia e in sud Europa", ha commentato il presidente Alberto Bombassei. "La crescita equilibrata su scala internazionale e il portafoglio ordini, positivo per l'inizio 2013, ci permettono di essere ottimisti anche per i risultati della prima parte dell'anno".
Il Cda odierno ha inoltre approvato la proposta di un nuovo piano di buy-back che prevede la facoltà di acquistare e/o alienare, in una o più volte, fino ad un numero massimo di 2.680.000 azioni ordinarie, ad un prezzo minimo di 0,52 euro e non superiore a 14 euro.
Il margine operativo lordo (Ebitda) ha messo a segno un progresso del 15,3% a 171,6 milioni (148,8 milioni nel 2011) mentre il risultato operativo (Ebit) è passato da 73,3 milioni agli attuali 89,4 milioni di euro in crescita del 21,9%. L'indebitamento netto al 31 dicembre 2012 è risultato pari a 320,7 milioni di euro, in lieve peggioramento rispetto ai 315 milioni dell'esercizio precedente. Il Cda proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,40 euro per azione (+33,3% da quello erogato nel 2011). Le proiezioni degli ordinativi in portafoglio confermano per la società una crescita dei ricavi anche per tutto il 2013. La progressiva saturazione degli impianti realizzati nel corso del periodo 2010-2012 contribuirà positivamente alla crescita dei margini, coerentemente con quanto annunciato.
"Brembo ha continuato a registrare a livello globale un incremento di fatturato e redditività grazie alla capacità di fare innovazione e di gestire produzioni localizzate in tutto il mondo, nonostante la crisi abbia fortemente penalizzato il mercato dell'auto in Italia e in sud Europa", ha commentato il presidente Alberto Bombassei. "La crescita equilibrata su scala internazionale e il portafoglio ordini, positivo per l'inizio 2013, ci permettono di essere ottimisti anche per i risultati della prima parte dell'anno".
Il Cda odierno ha inoltre approvato la proposta di un nuovo piano di buy-back che prevede la facoltà di acquistare e/o alienare, in una o più volte, fino ad un numero massimo di 2.680.000 azioni ordinarie, ad un prezzo minimo di 0,52 euro e non superiore a 14 euro.