Notizie Indici e quotazioni Borse negative dopo le parole della Yellen. Ma c’è davvero da temere un rialzo dei tassi prima del previsto?

Borse negative dopo le parole della Yellen. Ma c’è davvero da temere un rialzo dei tassi prima del previsto?

20 Marzo 2014 08:46
Partenza in rosso per le principali Borse europee, compresa Piazza Affari, in scia alla chiusura negativa di Wall Street e dei listini asiatici, appesantiti dalle parole del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che ha aperto alla possibilità di mettere fine alla politica monetaria ultra-espansiva, con un rialzo dei tassi di interesse, prima del previsto. Questa mattina le Borse europee cedono circa mezzo punto percentuale. In territorio negativo anche l’indcie Ftse Mib di Piazza Affari, che perde lo 0,17% viaggiando intorno ai 20.940 punti. 
Ieri la Fed ha ridotto di ulteriori 10 miliardi di dollari a 55 miliardi il piano di stimolo monetario, proseguendo il tapering come da attese. A spiazzare il mercato è stato più che altro l’intervento della Yellen, il primo in qualità di presidente della banca centrale americana. Nella versione aggiornata, la “forward guidance” della Fed ora prevede che per l’innalzamento del costo del denaro, fermo a zero dal 2008, sarà preso in considerazione un “ampio spettro” di fattori e non più solo il tasso di disoccupazione che, una volta sceso al 6,5%, avrebbe dato il via al processo di normalizzazione della politica monetaria. 
“In questo modo – ha spiegato Rob Carnell, analista di Ing – la Fed ha praticamente reso impossibile per qualsiasi analista dire con qualsiasi certezza quando i tassi dovrebbero salire, scendere o addirittura rimanere dove sono”. Come se, dopo tutti questi mesi di “forward guidance” incentrata sulla trasparenza, la Fed abbia preferito ora un po’ più di vaghezza per perseguire la propria politica monetaria più liberamente, senza imbattersi nelle critiche degli osservatori del mercato (come era successo nei mesi scorsi). 
Per quanto riguarda la possibilità di un rialzo dei tassi di interesse negli Usa prima del previsto, l’esperto di Ing chiarisce: “rimaniamo convinti che il tapering si esaurirà entro ottobre 2014 e dunque il primo rialzo del costo del denaro avvenga nel terzo trimestre del 2015. Infatti, consideriamo il commento della Yellen durante la conferenza stampa, secondo cui “un considerevole periodo” tra la fine del quantitative easing e il primo aumento dei tassi potrebbe essere dell’ordine di “sei mesi” o giù di lì (che implica probabilmente un rialzo dei tassi già a partire da aprile), sia stato più una formulazione disinvolta, che non una comunicazione intenzionale dei tempi”.