Borse europee: male i listini di Italia e Spagna, Londra allevia le perdite
Fra i Paesi europei sono ancora una volta i periferici i più bersagliati dalle vendite, anche in una giornata particolarmente pesante come quella odierna.
Gli investitori puniscono i listini con minore diversificazione come quello italiano, contraddistinto da un massiccio sovrappeso dei titoli bancari.
In tarda mattinata il FTSE Mib perde il 10% a 16.165 punti, in compagnia dell'Ibex di Madrid che cede il 10,2%.
Il meno debole è proprio il listino britannico con l'indice FTSE 100 in ritirata del -4,80% a 6.032 punti.
Secondo gli analisti l'indice britannico mostra forza relativa perché beneficia della svalutazione della sterlina: infatti più di due terzi degli earnings delle società britanniche proviene dall'estero e un indebolimento della divisa britannica gioverà agli utili societari delle compagnie quotate sul London Stock Exchange.
A Francoforte il DAX segna una performance negativa del 6,7% mentre il Cac40 di Parigi in ribasso del 7,8 per cento.
Gli investitori puniscono i listini con minore diversificazione come quello italiano, contraddistinto da un massiccio sovrappeso dei titoli bancari.
In tarda mattinata il FTSE Mib perde il 10% a 16.165 punti, in compagnia dell'Ibex di Madrid che cede il 10,2%.
Il meno debole è proprio il listino britannico con l'indice FTSE 100 in ritirata del -4,80% a 6.032 punti.
Secondo gli analisti l'indice britannico mostra forza relativa perché beneficia della svalutazione della sterlina: infatti più di due terzi degli earnings delle società britanniche proviene dall'estero e un indebolimento della divisa britannica gioverà agli utili societari delle compagnie quotate sul London Stock Exchange.
A Francoforte il DAX segna una performance negativa del 6,7% mentre il Cac40 di Parigi in ribasso del 7,8 per cento.