Borse europee incerte: fiducia imprese tedesche ancora in calo

Seduta incerta per le principali Borse europee. A impattare sull’umore dei listini continentali, oltre alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, le nuove indicazioni arrivate dalla Germania. L’indice Ifo sul clima degli affari in Germania ha deluso le attese: il dato di settembre è sceso a 104,7 punti dai 106,3 punti della precedente rilevazione, mentre il mercato indicava 105,8 punti. Il nuovo calo dell’indice, sceso al livello più basso dall’aprile 2013, mostra come “l’economia tedesca non stia più correndo”, osserva Hans-Werner Sinn, presidente dell’istituto economico Ifo. Poco dopo le 12 il Ftse 100 cede lo 0,21% e il Dax di Francoforte lascia sul terreno lo 0,11%, mentre il Cac40 sale dello 0,24 per cento. A Piazza Affari il Ftse Mib si muove in territorio positivo, registrando un rialzo dello 0,3% a 20.411,35 punti.
“La fiducia delle imprese tedesche è scesa per il quinto mese consecutivo a settembre, mostrando come la maggiore economia della zona euro abbia raggiunto una stadio pericoloso in cui rischia di scivolare in una fase vicina alla stagnazione”. E’ di questo parere Carsten Brzeski, economista di ING. Secondo Brzeski “l’economia tedesca è in questo momento divisa in due: da una parte, una solida economia interna sostenuta da un’occupazione su livelli record, un graduale aumento dei salari e un settore delle costruzioni in forte crescita; e dall’altra, un’economia esterna stagnante. Se il settore dei servizi tedesco è in piena espansione, quello manifatturiero si mantiene a galla, come indicato ieri dagli indici Pmi”. L’esperto della banca olandese aggiunge che “l’aumento delle tensioni geopolitiche e l’indebolimento delle economie dei mercati emergenti, tra cui Cina, stanno impattando sulle esportazioni tedesche”.
“Almeno per la Banca centrale europea l’indice Ifo odierno rappresenta una buona notizia – conclude Brzeski – Dovrebbe mettere così a tacere le proteste tedesche contro l’ultimo programma di acquisti di asset e il possibile quantitative easing, visto che se c’è un Paese che beneficerà in modo significativo di un euro meno forte è proprio la Germania“.
Fiducia dei consumatori italiani in lieve ripresa: per Codacons aumento “insignificante”
Timidissimi segnali di ripresa per la fiducia dei consumatori italiani. A settembre l’indice è aumentato lievemente a 102 dai 101,9 del mese di agosto. Le attese erano per un dato a 101 punti. Un aumento che il Codacons ha già bollato come “insignificante” e non sufficiente per consentire una ripresa dei consumi.
“Nell’ultimo periodo l’indice sulla fiducia dei consumatori ha subito un vero e proprio tracollo, arrivando ad agosto a 101,9 – spiega il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – Per tale motivo il lieve aumento di settembre non può essere considerato un segnale significativo, perché le famiglie continueranno a non spendere e a ridurre i consumi, rimandando gli acquisti a tempi migliori”. “In tal senso anche il dato sulla fiducia dei consumatori registrato dall’Istat conferma come il bonus da 80 euro introdotto lo scorso maggio dal Governo, abbia avuto effetti vicino alle zero assoluto sulle spese degli italiani, sulla fiducia delle famiglie, e sullo stato dell’economia“, conclude Rienzi.