Borsa di Milano strappa segno più con Hera in vetta, giornata no per Buzzi e Nexi
Si risolleva sul finale Piazza Affari con il Ftse Mib che chiude a 24.218 punti (+0,04%). Buoni riscontri dai dati macroeconomici Usa. Nella settimana terminata il 20 marzo scorso, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione degli Stati Uniti sono scese a 684.000 unità dalle 781.000 unità della settimana precedente. E’ la prima volta che il dato scende al di sotto di quota 700.000 dall’inizio della pandemia del coronavirus Covi-19, al minimo dal 14 marzo del 2020.
Powell e i timori da tapering
Gli investitori hanno guardato con cautela invece alla parole del numero uno della Fed, Jerome Powell, interpretandole come un preparativo per un futuro tapering. “Mentre faremo progressi significativi verso i nostri obiettivi, ritireremo gradualmente l’ammontare dei Treasuries e gli strumenti finanziari garantiti dai mutui che abbiamo acquistato – ha detto Powell, in un intervento alla trasmissione “Morning Edition” della stazione radiofonica NPR – Lo faremo molto gradualmente nel corso del tempo e con grande trasparenza, quando l’economia si sarà ripresa del tutto”. A quel punto, ha continuato Powell, “ritireremo il sostegno che abbiamo assicurato nei momenti di emergenza”.
Continua oggi saliscendi del petrolio. Il future sul WTI nel pomeriggio è arrivato a cedere oltre il 5% in area 58$ dopo lo sprint di +6% della vigilia in scia alla notizia del blocco del Canale di Suez dovuto a una nave conteiner incastrata. Oggi tornano a dominare invece i timori di una domanda debole dovuta al prolungarsi dei blocchi Covid soprattutto in Europa. Ritracciano così i titoli oil di Piazza Affari con ENI a 10,112 euro (-1,46%); peggio ha fatto Tenaris con -2,67%.
Buzzi KO dopo conti, vola Hera
Reazione molto negativa ai conti 2020 da parte di Buzzi Unicem che chiude a 21,25 euro (-4,37%). Il gruppo cementiero ha chiuso il 2020 con un utile netto da 560 milioni, in rialzo del 45,2% su base annua. Il margine operativo lordo è migliorato del 7,2% a 781 milioni mentre il risultato operativo è stato pari a 524 milioni (+11,9% sul 2019), grazie alla dinamica favorevole dei prezzi e dei costi di produzione, al netto dell’effetto cambio sfavorevole. Il titolo scende tuttavia di oltre il 3%. Per il 2021 Buzzi indica una diminuzione del margine operativo lordo ricorrente. Buzzi Unicem ha proposto un dividendo di 25 centesimi per azione ordinaria (15 centesimi per azione ordinaria e 17,4 centesimi per azione risparmio nel 2019).
Molto male oggi Nexi che ha ceduto oltre il 3%. Tra i migliori invece Hera (+3,4% a 3,28 euro) sotto la spinta dei conti 2020 che hanno convinto gli analisti. I ricavi si sono attestati a 7.079,0 milioni di euro (+2,4%), il Margine operativo lordo (MOL) a 1.123,0 milioni (+3,5%) e l’utile netto di pertinenza degli azionisti a 302,7 milioni (+0,6%). Con una proposta di dividendo in crescita a 11 centesimi di euro per azione (+10%). “Hera ha mostrato una buona resilienza sui risultati 2020 con numeri sostanzialmente in linea con le attese nonostante le condizioni difficili nel quarto trimestre 2020 (utile leggermente sotto ma meglio sul debito) e grazie alla contribuzione dell’M&A e alle efficienze operative”, commentano gli analisti di Equita sottolineando che l’outlook 2021 è in miglioramento.
Enel senza sprint ma analisti professano ottimismo
Poco mossa infine Enel (+0,19% a 8,442 euro) su cui oggi Banca Akros ha confermato buy con target price in salita a 10,8 euro dal precedente 10,2 euro dopo l’inserimento della valutazione della pipeline delle rinnovabili del gruppo, dei risultati 2020, dei cambi aggiornati e del buy-out della minoranza in America Latina. Il nuovo target price implica un potenziale upside di quasi il 27% rispetto ai prezzi attuali con market cap di Enel che schizzerebbe ben oltre il muro record dei 100 mld di euro. Banca Akros ha aggiornato le previsioni dopo i conti 2020, in particolare sono state riviste al rialzo in media dell’1,4% le stime sull’Ebitda 2021-2023.