Boicottare Huawei, Trump cerca alleati contro il gigante cinese. Titolo crolla del 10%
Venerdì nero per Huawei che è crollato del 10% alla Borsa di Shenzen. A destabilizzare il titolo è arrivata la notizia, riportata dal Wall Street Journal, dell’affondo dell’amministrazione USA per isolare Huawei dissuadendo anche gli alleati dall’utilizzare le tecnologie del colosso hitech cinese per ragioni di sicurezza nazionale.
Huawei è già sotto attacco dalle agenzie di intelligence occidentali per i suoi legami con il governo cinese e la possibilità che le sue attrezzature possano essere utilizzate per spionaggio. Sullo sfondo rimangono poi i rapporti tesi con la Cina sul fronte dazi commerciali.
Il governo americano, stando a quanto riferito dal Wsj, starebbe cercando in ogni modo di persuadere i fornitori di servizi wireless e internet nei paesi alleati a evitare l’utilizzo delle apparecchiature di telecomunicazione della Huawei Technologies. nel dettaglio i funzionari dell’amministrazione Trump avrebbero organizzato una intensa serie di incontri e briefing informali con esponenti governativi e dirigenti del settore delle telecomunicazioni per costruire un vero e proprio “cordone sanitario” attorno al colosso cinese.
Gli Stati Uniti hanno già bloccato in gran parte Huawei per quanto concerne le forniture al governo e degli appaltatori, mentre l’Australia ha vietato alla società cinese di fornire apparecchiature per una rete mobile 5G.
La replica di Huawei
Un portavoce di Huawei ha dichiarato: “I prodotti e le soluzioni Huawei sono ampiamente utilizzati in più di 170 Paesi in tutto il mondo, servendo 46 dei primi 50 operatori mondiali, aziende Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori. Molte aziende e consumatori scelgono Huawei perché si fidano completamente e riconoscono il valore che Huawei offre. Huawei è sorpresa dalla presa di posizione del governo statunitense descritta nell’articolo. Se il comportamento di un governo si estende oltre la propria giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata. Huawei crede fermamente che i nostri partner e clienti faranno la scelta giusta in base al loro giudizio e all’esperienza di lavoro maturata con Huawei. Continueremo a servire i nostri clienti globali con le nostre soluzioni innovative”.
Italia tra i paesi ritenuti chiave
Washington avrebbe preso in considerazione anche l’aumento degli aiuti finanziari per lo sviluppo delle telecomunicazioni in paesi che “disertano” le attrezzature prodotte in Cina. Gli Usa sarebbero preoccupati in primo luogo circa l’uso di apparecchiature di telecomunicazione cinesi in paesi che ospitano basi militari statunitensi, quali ad esempio Germania, Italia e Giappone.
Huawei ha più volte ripetuto che non è impegnata in attività di intelligence per nessun governo.
Se da un lato il titolo Huawei è crollato, così come l’altra cinese ZTE Corp (-5,6%), dall’altro oggi viaggiano in deciso progresso in Europa i titoli dei competitor di Huawei, con le azioni di Ericsson in crescita di oltre il 3% e Nokia salito dell’1,3%.