Bocconi-Equita: stock picking sulle eccellenze italiane per navigare con profitto a Piazza Affari

Piazza Affari è indubbiamente reduce da un decennio molto difficile tra crisi debito ed economia zoppicante. Non sono però mancate le aziende italiane che hanno registrato buone performance e spesso i titoli da queste emessi negli ultimi 10 anni sono stati fonte di profitto per gli investitori. Da uno studio realizzato dal Dipartimento BAFFI CAREFIN dell’Università Bocconi redatto in collaborazione con Equita SIM emerge come l’equity italiano avrebbe garantito agli investitori rendimenti interessanti se essi avessero effettuato un efficace stock picking e, piuttosto, si fossero focalizzati sulle imprese di medie dimensioni, appartenenti ai settori dell’eccellenza industriale italiana (come Moda, Food & Beverage e Automotive, insieme ad altri player emergenti nel campo dell’e-commerce) e con fondamentali robusti. Ad esempio, il FTSE STAR, indice che include la maggior parte delle medie imprese più virtuose appartenenti ai settori strategici dell’industria italiana, ha mostrato una performance buy-and-hold del 2% medio annuo a cui si deve sommare un ulteriore 2,7% medio annuo relativo ai dividendi distribuiti.
“Anche tra le molteplici difficoltà imposte della crisi economica e finanziaria, le aziende industriali appartenenti al tessuto italiano sono state capaci di garantire rendimenti a chi in esse ha riposto la propria fiducia”, hanno sottolineato i professori Gatti e Caselli dell’Università Bocconi.
Sponda positiva da legge bilancio 2017
Per il futuro una sponda importante arriva dalla legge di bilancio 2017 che contiene una serie di incentivi fiscali “volti ad aumentare il numero degli investitori domestici in titoli azionari e di debito di imprese italiane e che tali iniziative, per la prima volta, incentiveranno gli investitori di lungo termine sia istituzionali che retail”, ha rimarcato Francesco Perilli, amministratore delegato di Equita SIM, che si aspetta che tali misure avranno un impatto significativo sui mercati dei capitali.
Serve incentivo a ricorso mercato dei capitali
Quali le possibili iniziative da intraprendere per stimolare la crescita e l’efficienza dei mercati dei capitali? Secondo Andrea Vismara, Head of Investment Banking di Equita SIM, bisogna “promuovere più diffusamente le performance positive delle aziende appartenenti all’eccellenza italiana; migliorare e semplificare la normativa (inclusa quella fiscale), al fine di incentivare l’utilizzo dei mercati da parte delle imprese; promuovere l’industria del risparmio gestito in Italia e la nascita di nuovi investitori domestici, in particolare di quelli di lungo periodo dedicati alle Small Caps; snellire la regolamentazione che grava sui mercati, anche attraverso la modifica o la revisione delle recenti iniziative come la Mifid 2 e la MAR; sviluppare una strategia di sostegno al settore dell’investment banking con particolare attenzione al comparto che serve anche le piccole e medie imprese attraverso la rimozione dei conflitti d’interesse tipici delle banche finanziatrici (come accade oggi nel Regno Unito) o l’incentivazione fiscale delle attività di ricerca”.