Bernanke rispolvera l’incubo recessione e i listini traballano

I fantasmi della recessione prendono corpo sui listini. La paura di assistere a una nuova frenata in salsa stelle strisce o a una ripresa più lenta negli Stati Uniti di quanto il mondo chiede mandano in tilt le Borse. Piovono come proiettili sui mercati le parole di Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve dal consegno annuale della Banca centrale Usa, che si sta tenendo a Jackson Hole, nel Wyoming. Piazza Affari è la peggiore e cede l’1,3%, Francoforte l’1%, Parigi lo 0,94%. In controtendenza Londra ma per poco (+0,2%).
Dall’altra parte non è uno scenario facile quello che ha tratteggiato il numero uno della Banca centrale americana. “L’economia statunitense ha rallentato più del previsto e il suo rilancio è lungi dall’essere raggiunto”, ha osservato Bernanke, che ha inoltre sostenuto che l’economia Usa continuerà “a un ritmo relativamente lento” nel secondo semestre dell’anno, mentre è prevista una leggera accelerazione nel 2011. E a poco servono le rassicurazioni sulla portata d’azione che il Fomc è pronto a fare di più se sarà necessario.
E’ già finito nel cassetto anche il dato del Pil americano diffuso solo un’ora fa, salito dell’1,6% contro le stime precedenti che parlavano di un aumento del 2,4%. Una crescita americana definita patetica dall’economista Nouriel Roubini in un’intervista a Bloomberg Radio, che non ha esitato a prevedere che la seconda parte dell’anno sarà ancora peggio perché ci sono rischi di una double-dip, una nuova recessione.