I benzinai confermano lo sciopero di quattro giorni

Il braccio di ferro tra i benzinai e il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, continua. Al termine dell’incontro convocato da Bersani i gestori dicono “no” al ministro e confermano lo sciopero di quattro giorni in programma dal 27 febbraio al 2 marzo. Ma non solo. In un clima già infuocato i sindacati di categoria rilanciano uno stop di 8 giorni a cavallo tra il mese di marzo e quello di aprile.
All’indomani del nulla di fatto tra benzinai e Governo anche i consumatori sono già sul piedi di guerra. “Se verrà attuata la serrata di 4 giorni – ha fatto sapere il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – avvieremo un boicottaggio nazionale contro i distributori, scegliendo di volta in volta un marchio che dovrà essere evitato dagli automobilisti per almeno 24 ore. I cittadini sono stufi di essere presi in ostaggio dalle varie categorie – ha aggiunto Rienzi – la Commissione di garanzia sugli scioperi deve immediatamente precettare i benzinai impedendo loro di chiudere gli impianti, e lo stesso Ministero deve prendere provvedimenti durissimi contro chi danneggia l’utenza”.
Lo sciopero rientra nel pacchetto di 14 giorni annunciati dalla categoria contro i decreti di liberalizzazione che permetteranno di vendere carburante anche nei supermercati. In questo contesto, i gestori italiani chiedono a gran voce la modifica da parte del Governo della parte del decreto che li riguarda.
Ancora una volta, però, è mancata l’apertura da parte delle istituzioni come ha confermato il presidente della Faib-Confesercenti, Franco Bestini: “Il confronto non ha dato i risultati che ci attendevamo. Le posizioni sono rimaste distanti. Per questa ragione riconfermiamo le iniziative già prese”. Un’opinione condivisa anche da Luca Squeri, della Figisc-Confcommercio che ha sottolineato come al momento non ci sono novità e dato che si tratta di una vertenza che segna il futuro della categoria siamo convinti a portarla avanti.
Al termine dell’incontro ha detto la sua il ministro dello Sviluppo economico al centro delle contestazioni. “Credo di aver spiegato con chiarezza alle rappresentanze di categoria le ragioni che hanno mosso l’iniziativa legislativa del Governo – ha spiegato in una nota Bersani che ha poi proseguito sostenendo che le norme sono all’esame del Parlamento che potrà valutarle. Per quel che riguarda il Governo, non si possono che ribadire i contenuti e gli obiettivi di queste norme che, a mio parere, devono comunque rimanere nel disegno di legge e non devono essere trasferite nel decreto legge”, ha detto il ministro al termine dell’incontro con i benzinai. Bersani ha sottolineato tuttavia “la disponibilità ad approfondire assieme alle categorie gli effetti delle norme, eventualmente implementandole e arricchendole”.