Bce: Eurozona a crescita debole. Per l’Italia invito a fare di più su riforme e deficit
La crisi dei mercati emergenti si fa sentire a livello di crescita globale e si riflette sulla domanda dall’estero per l’Eurozona. È uno dei punti centrali del Bollettino economico pubblicato dalla Banca centrale europea (Bce) che, su queste basi, ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita. Secondo le stime degli analisti Bce il Prodotto interno lordo dell’area euro si attesterà all’1,4% quest’anno, all’1,7% nel 2015 e all’1,8% nel 2016. I rischi di scenario rimangono verso il basso anche se, sottolinea Francoforte “pur debole la crescita prosegue”. La Banca centrale europea rimane inoltre pronta a intervenire qualora fosse necessario anche se “non è possibile prevedere se le tensioni sui mercati emergenti avranno un effetto duraturo”. Il riferimento è in particolare all’inflazione.
I prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,2% per il terzo mese consecutivo ad agosto dando segnali di stabilizzazione. L’inflazione rimarrà debole nel breve termine anche se la Bce prevede un’accelerazione per la fine del 2015. Le attese degli esperti di Francoforte si attestano allo 0,1% per il 2015, all’1,1% per il 2016 e all’1,7% per il 2017.
Nel rapporto trovano spazio anche le raccomandazioni agli Stati membri. Per quanto concerne l’Italia e il Belgio, la Banca centrale europea sottolinea il gap esistente tra le correzioni del deficit effettuate e la regola del debito e invita il governo italiano e di altre otto nazioni a “realizzare riforme strutturali commisurate con le indicazioni del Patto di crescita e stabilità”.