Notizie Bce, BoE e Fed: la battaglia delle minute

Bce, BoE e Fed: la battaglia delle minute

19 Febbraio 2015 09:47

Le tre principali banche centrali mondiali, Federal Reserve, Bank of England e Bce sono alle prese con la pubblicazione delle minute delle rispettive riunioni di politica monetaria. Dopo Fed e BoE toccherà oggi all’Istituto centrale di Francoforte rendere noti i verbali della riunione dello scorso 21-22 gennaio. Un appuntamento importante non solo perché si tratta di una prima volta assoluta ma anche per il tenore delle decisioni prese nel meeting. A gennaio è stato varato il Quantitative easing e per investitori e analisti di mercato c’è la possibilità, che prima non c’era, di andare a esaminare nel dettaglio come si siano divisi i membri del Comitato di politica monetaria e che discussioni ci siano state attorno al programma di Qe. Anche se i nomi dei singoli banchieri centrali verranno omessi. 

Le parole contenute nei verbali peseranno sul mercato valutario e sull’euro/dollaro, in special modo dopo quanto emerso dalla pubblicazione delle minute della Fed. Queste ultime hanno favorito un recupero dell’euro nei confronti del dollaro. Matteo Paganini di Fxcm non ha riscontrato novità significative nel contenuto dei verbali Fed: “è stato mantenuto il wording che vede ancora necessario essere pazienti prima di pensare a qualsiasi mossa di normalizzazione della politica monetaria in quanto occorre che migliorino i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione”. Jasper Lawler, market analyst di CMC Markets UK sottolinea invece “l’enfasi posta sulla forza del dollaro, una fonte continua di difficoltà per le esportazioni” e si spinge a domandarsi se “la Fed abbia intenzione di tornare in campo nella guerra delle valute”. 

Al termine di questo giro di walzer, il cerino sembrerebbe essere rimasto in mano alla Bank of England che, dopo la pubblicazione dell’inflation report considera la bassa inflazione un problema temporaneo e, nel contempo, ripone molta fiducia nella forza dell’economia del Regno Unito. Sterlina permettendo, visto che la valuta di Sua Maestà si è portata sui massimi da sette anni contro l’euro ed è tornata sui massimi da inizio anno contro il dollaro. Tuttavia anche la Bank of England si è tutelata lasciando aperta la porta a possibili interventi qualora si rendessero necessari. 

Complessivamente, in questa difficile partita a scacchi, nessuna tra Bce, BoE e Fed ha una posizione definita ma tenderà a muoversi non solo in conseguenza delle variazioni dei dati macroeconomici, ma anche in reazione a quello che faranno le altre Banche centrali. Il che lascia aperte le porte a mosse e dichiarazioni a sorpresa nei prossimi mesi che non renderanno facile la vita a chi opera nel mercato valutario. 

Tecnicamente, secondo l’analisi di SwissQuote, l’euro/dollaro si sta muovendo in un canale laterale di breve termine definito da un pavimento a 1,1320 e una resistenza a 1,1443. “Propendiamo per uno sfondamento verso l’alto di questo canale, verso 1,1534 mentre sul fronte opposto un ulteriore supporto può essere individuato a 1,1262″. Per quanto riguarda lo scenario di lungo termine prevediamo nuova debolezza del cambio eurusd in direzione della parità e qualsiasi esibizione di forza dell’euro è da considerarsi solo temporanea. Resistenze chiave sono individuabili a 1,1679 e 1,1871 mentre supporti rilevanti si trovano a 1,10 e 1,0765”.