Banco Popolare, quadro tecnico nuovamente a rischio
Iniziato ufficialmente oggi l'aumento di capitale, il Banco Popolare vede continuare la debolezza borsistica mostrata sul finire della scorsa ottava. L'operazione, che terminerà il prossimo 11 febbraio e vede le nuove azioni offerte a 1,77 euro l'una con un rapporto di opzione di sette azioni nuove ogni cinque titoli ordinari e/o bond convertibili posseduti, era stata annunciata la scorsa ottava e aveva visto il mercato brindare con corposi rialzi. L'euforia ha tuttavia trovato un deciso ostacolo nelle resistenze statiche di area di 2,5665, livello ove si trovano i top di seduta del 14 dicembre e del 3, 12, 13 gennaio. A rendere ancora più incerto il quadro tecnico per le prossime sedute è la constatazione che ora il titolo si è riportato sotto i supporti rappresentati dalla trenline ascendente di breve disegnata con i minimi del 24 novembre e 10 gennaio. La conferma in chiusura di seduta della rottura, specie se accompagnata dal cedimento del minimo di 2,2475 euro complicherebbe decisamente le prospettive del titolo nel medio periodo. I target al ribasso più imminenti si avrebbero infatti in prossimità di 2,11 euro e successivamente a 1,95 euro, valore che era stato significativo in occasione dell'avvio del rimbalzo dai minimi di marzo 2009. Chi volesse sfruttare gli elementi negativi che stanno emergendo sotto l'aspetto grafico sul titolo del Banco Popolare potrebbe dunque posizionare i propri ordini di vendita a 2,3225 euro. Considerando il possibile rigetto vista la vicinanza ai minimi di periodo lo stop è stretto e prevede la chiusura dell'operatività in stop con un ritorno sopra 2,365 euro. I target sono invece quelli indicati in precedenza.