Banco Popolare: nuovo piano piace al mercato, utile visto a oltre 600 mln nel 2016 e payout al 40%
Calda accoglienza del mercato al nuovo piano industriale diffuso questa mattina dal Banco Popolare. L’istituto scaligero, in attesa del maxi-aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro, traccia le linee guida per i prossimi anni che prevedono interventi a sostegno della redditività nel breve termine e di discontinuità strutturale di medio termine. Banco Popolare ha chiuso il 2013 con una perdita netta di 606 milioni di euro complici elevate rettifiche su crediti, svalutazioni su attività finanziarie e altri oneri di natura fiscale/legale.
A Piazza Affari il titolo Banco Popolare, dopo una prima reazione negativa, si è portato di slancio in testa al Ftse Mib con un balzo di oltre il 2% a quota 1,555 euro.
Il piano, che si sviluppa per il periodo 2014-2016, con proiezione inerziale estesa al 2018, prevede un nuovo programma di innovazione che mira a sostenere la crescita della base clienti di ulteriori 250.000 clienti nell’arco del piano.
Le proiezioni economiche del piano prevedono un utile netto pari a 609 milioni nel 2016 ed a 787 milioni nel 2018; proventi operativi pari a 3,8 miliardi nel 2016 e 4,1 miliardi nel 2018 (3,6 miliardi nel 2013), oneri operativi sostanzialmente stabili, pari a 2,2 miliardi nel 2016 e nel 2018 (in linea con il 2013); rettifiche su crediti in diminuzione e pari a 700 milioni nel 2016 e a 662 milioni nel 2018 (dato 2013: 1.691 milioni); costo del credito in flessione da 185 bps del 2013 a 70 bps nel 2016 e a 65 bps nel 2018; Cost/Income in calo dal 62,9% del 2013, al 57,5% nel 2016 ed al 54,6% nel 2018; ROTE (Return On Tangible Equity) pari a circa il 7,5% nel 2016 ed a circa il 9% nel 2018.
Il dividend payout è visto al 40% nel 2016.
I costi operativi sono attesi in riduzione ad un tasso medio annuo pari a quasi l’1% per il periodo 2013-2016. A livello di organico, il piano indica 750 uscite a fine 2016.
I costi operativi sono attesi in riduzione ad un tasso medio annuo pari a quasi l’1% per il periodo 2013-2016. A livello di organico, il piano indica 750 uscite a fine 2016.
Core Tier 1 post aumento di capitale al 12,7%
L’aumento di capitale e gli effetti delle altre operazioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione (fusione per incorporazione del Credito Bergamasco e Banca Italease nel Banco Popolare) dovrebbero consentire di portare la struttura patrimoniale del Gruppo “su livelli allineati alle best practice di sistema in vista anche dell’avvio dell’Unione Bancaria Europea”. L’istituto indica un Core Tier 1 pro-forma post-aumento di capitale al 12,7% mentre il Common Equity Tier 1 calcolato secondo le regole di Basilea 3 in vigore a fine periodo (fully-phased) sarà pari al 10,8%.
L’aumento di capitale e gli effetti delle altre operazioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione (fusione per incorporazione del Credito Bergamasco e Banca Italease nel Banco Popolare) dovrebbero consentire di portare la struttura patrimoniale del Gruppo “su livelli allineati alle best practice di sistema in vista anche dell’avvio dell’Unione Bancaria Europea”. L’istituto indica un Core Tier 1 pro-forma post-aumento di capitale al 12,7% mentre il Common Equity Tier 1 calcolato secondo le regole di Basilea 3 in vigore a fine periodo (fully-phased) sarà pari al 10,8%.